Baretta risponda a…..

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Baretta risponda a…..

10/11/2014 Lavoro 4
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QUANDO ANDREMO IN PENSIONE?

 

A Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’Economia

mi permetto di scriverle per farle sapere che  una docente di Trieste, che le  aveva inviato una lettera in sostegno di un mio precedente appello inviatole a nome dei Quota96 della scuola,  ci ha informato che lei le ha risposto.

La docente ha ritenuto non pubblicare la sua lettera come da lei richiesto o meglio per evitare eventuali sue azioni legali, visto che lei vuole conservare la riservatezza.

Non so i contenuti esatti della sua missiva, ma dalla controrisposta della mia compagna “di lotta e di sventura” ritengo che non ci siano buone notizie per quanto riguarda l’ormai tragicomica questione di Quota96.

Non mi sento offeso perchè non ha ritenuto di dare un riscontro al mio appello, ha ragione non deve rispondere a me, ma ai tanti docenti e ATA offesi da tre anni di attese e prese in giro.

Mio malgrado mi sono trovato, insieme alla docente di Trieste e tanti altri colleghi che gestiscono blog e coordinano le nostre iniziative, ad assumere un ruolo che non avevo previsto.

Per questo mi trovo costretto a inviare missive  e appelli, a fare ragionamenti e cercare una via di uscita all’impasse in cui ci avete costretto, per vostre scelte errate e controproducenti.

La riforma Fornero ha lasciato sul terreno 340 mila esodati e esodandi, quando avevate previsto solo 55 mila e avendo previsto negli anni 11 miliardi per tamponare questa falla o questa idiozia di chi ha fatto i calcoli;

avete “erroneamente” chiuso l’anno scolastico al 31 dicembre 2011 e non al 31 agosto 2012, anche i bambini della I elementare sanno che la scuola finisce ad agosto, lasciando scoperti almeno 4 mila lavoratori della scuola, che all’improvviso si sono visti spalancare un lavoro forzato fino a sette anni.

Avete sparato cifre a vanvera, sia sulle cifre dei risparmi previsti dalla norma sulle pensioni, avevate calcolato sui 20 miliardi, adesso scopriamo che arrivano a 100 miliardi di euro;

avete raccontato che i lavoratori Q96, fraudolentemente ingabbiati dalla vostra “ignoranza” dell’anno scolastico erano 9 mila, poi 6 mila e che sarebbero costati allo stato cifre improbabili per mandarli in pensione come risarcimento ai vostri errori, anche lei in commissione Bilancio ha assunto la posizione ufficiale del governo.

Quando ci sono incontri informali ci sembrate tutti disponibili, lei, il ministro Poletti, la Giannini, la Madia, rappresentanti del suo partito, quando poi si tratta nelle segrete stanze del vostro potere, noi diventiamo un peso, un costo incalcolabile, impossibile da trovare nelle pieghe del Bilancio dello Stato.

Corruzione dilagante, funzionari statali presi con le mani nella marmellata, spese per grandi e inutili opere (ricostruzione Aquila, MOSE, TAV, EXPO 2015, F35,…) che continuate a foraggiare e basterebbe recuperare una parte di queste vergogne nazionali per sistemare i 4 mila lavoratori della scuola incatenati al lavoro forzoso e i 4 mila precari che aspettano.

Non sono ormai 4 mila e lei lo sa quanto me, una parte ha raggiunto i nuovi requisiti dalla nuove norme, altri si sono “liberati”, grazie alla salvaguardia prevista per chi avesse utilizzato i permessi parentali legge 104, anche per 1 giorno nell’anno 2011.

Si stimano in almeno mille, compresi quelli che utilizzerano la VI salvaguardia appena approvata, coloro che si sono salvati grazie alla 104.

Non risponda a me, ma abbia la cortesia, lei o un suo funzionario di dare una risposta alla nostra domanda: vorremmo sapere quanti lavoratori della scuola ex Quota 96, alla fine del 2015, non avendo raggiunto  i nuovi requisiti rimarebbero ancora incatenati a dover subire lo sberleffo di uno stato, che ti dice che hai ragione, ma poi ti lascia in balia degli eventi, nel mentre trova sempre i soldi per qualsiasi lobby (non mi soffermo sui costruttori di autostrade e trafori che hanno reso il nostro territorio un colabrodo e che forse meriterebbero un luogo fresco e non confortevole).

Vorremmo sapere i costi reali del pensionamento di coloro che senza una modifica della norma Fornero, rimarrebbero ancora costretti a subire l’ennesima ingiustizia di questo governo, che non ha intenzioni di arrivare a un risarcimento dovuto e come adesso è di moda chiedere scusa per un ingiustizia riconosciuta da tre governi, in due dei quali con lei presente.

Le chiedo un incontro, quando lo riterrete opportuno, ma entro questo mese di novembre, perchè ci informi almeno dei dati, quanti Quota96 e quanti i fondi necessari, il TFS sono soldi che noi abbiamo depositato ogni anno e non sono da inglobare in questi conteggi.

Risponda alla mia collega di Trieste, a quelle di tutta Italia, che avrebbero solo due scelte, aspettare anche ancora altri 3 o 4 anni, rischiando ulteriori penalizzazioni in caso di nuove “riforme” o andare in pensione con l’opzione donna, perdendo anche più di 4oo euro per tutta la vita;

risponda alle docenti delle materne che a 67 anni non possono gestire bambini di 3 anni;

risponda agli ATA che spesso hanno invalidità riconosciute e non possono svolgere compiti gravosi;

risponda ai tanti che avete mandati in depressione con le vostre scelte, il burn-out nella scuola aumenta con l’età;

non risponda a me, ormai sono già a quota 105, arriverò a quota 107 quando andrò in pensione, e credo che ormai posso iniziare a pensare al mio futuro fuori dalla scuola, o no?

Sono 8 anni che sono fregato da improvvisi cambiamenti di norme pensionistiche, posso stare tranquillo?

La informo che la presente sarà resa pubblica e spero di non essere querelato per questo, una risposta di un parlamentare dovrebbe essere resa pubblica, ne va della trasparenza, oppure sono le vane e vuote parole che raccontate al popolo che ancora crede  che il parlamento e il governo sia il luogo del bene pubblico e non il posto dove si discute di tutto quello che riguarda i potenti e le loro lobby?

Francesco Martino

a nome di lavoratori di Quota96


Le lettere di Tatjana

Gentile sottosegretario Baretta, non è la prima volta che le scrivo anche se dubito che lei abbia mai letto una mia mail , probabilmente sarà stata cestinata prima da qualche suo collaboratore.

Sono Tatjana Gergic di Trieste, una docente Q 96 costretta ai lavori forzati per il terzo anno consecutivo. Torno a farmi viva a sostegno dell’appello inviatole recentemente dal mio collega Francesco Martino, ma soprattutto perchè vorrei tanto che rispondesse a questa mia semplice domanda: ” come è possibile che un ex sindacalista come lei dimostri tanta indifferenza e cinismo nei confronti di lavoratori ultrasessantenni privati del diritto di andare in pensione causa un errore del governo ?

Non solo siamo stati colpiti così duramente, ma poi presi in giro, illusi con promesse, rinvii e smentite. Non meritiamo questo trattamento e non mi venga a dire ancora una volta che c’è chi sta peggio di noi, troppo facile e non consono ad un politico che prima di diventare tale ha ricoperto un ruolo di rilievo in uno dei maggiori sindacati.
Nell’illusione che la presente mail venga letta e nella speranza di un intervento in nostro favore nella prossima legge di stabilità contestualmente al provvedimento per la messa in ruolo dei precari , la saluto cordialmente.
Tatjana Gergic , oggi Q 102.

Baretta risponde ma dice che è una comunicazione privata e quindi Tatiana ritiene di non volere  rischiare una querela, per cui non me la ha inviata.

Ecco la mia ultima risposta.

Gentile on. Baretta, la ringrazio per la risposta e mi scuso di farlo con tanto ritardo.

E’ vero, come lei dice noi non ci conosciamo direttamente , io so relativamente poco del suo lavoro quotidiano, ma, ricoprendo lei nel governo un ruolo istituzionale molto importante, le sue dichiarazioni, anche se a volte non pubbliche, hanno sempre una notevole cassa di risonanza.

E’ nota a tutti la posizione che lei ha sostenuto in merito alla rivendicazione dei Q 96 alla pensione, più volte ha affermato, mi permetta di dire con scarsa sensibilità che nella email precedente ho definito cinismo, che non avevamo diritto a protestare perché ci sono altri lavoratori in condizioni ben più difficili della nostra in quanto privi sia di pensione che di stipendio.

Ha perfettamente ragione, non per questo si deve privilegiare alcuni lavoratori e trascurare gli altri, gli esodati non li abbiamo creati noi Q 96 che al 31/12/2011 avevamo già maturato il diritto alla pensione in base alla legge 449 del 1997, sono il frutto di un sistema economico sbagliato e di un madornale errore del governo che in due settimane, senza valutare adeguatamente le ricadute sui lavoratori, ha varato una riforma con il solo scopo di far cassa.

Ridicola la pretesa della Fornero di convincerci che quell’operazione avrebbe consentito un futuro migliore ai nostri figli, quando è ben noto che, dopo la sua riforma, la disoccupazione giovanile è aumentata ulteriormente.

Come accettare poi il fatto che il governo, spesso rappresentato nelle commissioni proprio da lei in qualità di sottosegretario, avesse rigettato più volte le coperture proposte nei vari emendamenti, salvo poi utilizzarle pari pari, per risolvere altre situazioni di lì a poco?

Come accettare lo stralcio del nostro emendamento al senato dopo la sua approvazione alla camera con il banale pretesto che non era pertinente alle problematiche della PA quando invece è stato approvato l’emendamento relativo al pensionamento dei giornalisti con Q 76 ( 58 anni di età e 18 di contributi), lavoratori del settore privato ?

Ecco il perché della rabbia che mi ha portato ad apostrofarla in quel modo, ricordando anche il suo passato di sindacalista, il cui ruolo principale è la difesa dei diritti dei lavoratori. Ora, gentile onorevole, noi auspichiamo che il governo prenda in considerazione i diversi emendamenti presentati in nostro favore nella legge di stabilità, lo stesso Renzi aveva promesso pubblicamente che sarebbe intervenuto per noi entro la fine di agosto mentre stiamo affrontando il terzo anno di lavoro in più rispetto al dovuto.

Noi Q 96, il cui numero si è ridotto notevolmente per il pensionamento di numerosi colleghi nel 2014 e prossimamente nel 2015 con la legge Fornero e di molti altri con le varie salvaguardie per aver usufruito della L. 104 nel 2011, abbiamo già dato a sufficienza per la salvezza dello Stato, accanirsi ancora contro di noi ritengo sia ormai puro sadismo. In attesa di un risvolto positivo alla nostra vicenda, la saluto cordialmente.
Tatjana Gergic, ( a fine anno scolastico Q 104 )

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4 risposte

  1. Rossella Incagnone ha detto:

    Francesco,
    a casa con la bronchite, non posso partecipare alle vacanze romane di Franco con cui ho parlato per telefono.Meno male che ci siete,meno male che la vostra energia compensa quella di chi,come me ,,dopo avere sperato e lottato,si trova adesso a fare i conti con una strana sensazione di abbandono(non so trovare in questo momento un termine più indicato) al vento contrario che ci soffia addosso ormai da tre anni senza mai poter tralasciare l’impegno quotidiano con i ragazzi.
    Fino alla settimana scorsa,partecipando alle resuscitate assemblee sindacali ,ho,con veemenza,parlato di noi stigmatizzando il comportamento pressocché assente dei confederali,ho suggerito forme alternative di lotta,ma ho raccolto poco.
    Adesso, quasi ringrazio la bronchite che mi sta costringendo ad un riposo forzato,quasi ringrazio la mia asma …vedi come ci hanno ridotti?
    Ma ringrazio veramente ,e di cuore,tutti quelli che in questo momento sono in prima linea anche per me.
    Appena mi rimetto ti manderò il mio contributo economico(vorrei poter mandare di più) per sostenere la lotta.Non l’ho fatto prima perché,come ho detto a Franco Vertillo,speravo di poterci essere anch’io a Roma.
    Un abbraccio

  2. admin ha detto:

    Rossella hai già dato in tutti i sensi, quindi curati. Ci vorrà del tempo per uscire dalle palude, ma resistere a questa tattica di logoramento sfianca tutti.
    Ringrazio Tatjana perché mi ha permesso di chiedere di nuovo a Baretta l’incontro, vediamo se si fa vivo, sperando che non ci accusi di rivelazione di segreti di stato, finire in tribunale quando si ha ragione sarebbe il colmo.

  3. Tatjana ha detto:

    A dire il vero Baretta non ha mai scritto che non dovevo pubblicare la sua lettera , ma intanto non mi sembrava corretto farlo perchè si trattava di una corrispondenza privata e poi , a piè pagina della sua mail c’è la solita dicitura sulla privaci e il divieto di divulgare il contenuto.

  4. admin ha detto:

    E’ sempre un rischio per chi vuole rompere le scatole, altrimenti non la si mette.

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