Chi inquina Pantanizzi?

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I veleni e gli spiritelli burloni di Pantanizzi

Tra serio e faceto ritorno sulle questioni ambientali!

La Regione Calabria e l’assessorato all’Ambiente, retto da Antonella Rizzo, hanno  dimostrato in questi ultimi anni di occuparsi dei problemi ambientali di Siderno: dal problema rifiuti ascoltando le  proposte delle associazioni ambientaliste di Siderno, al problema BP con questo parziale finanziamento, ai veleni trovati dalla SIKA nei suoi piezometri e poi nei pozzi privati con un primo intervento per individuare la sorgente inquinante intorno all’area dell’azienda, ma la cui soluzione non è semplice.

Non si può pensare che non si intervenga in modo definitivo su queste questioni.

Iniziamo con le “buone notizie”: l’Assessorato all’Ambiente della Regione ha versato alla casse del Comune 300 mila € e si spera che sia possibile recuperare, da qualche parte, altri 200 mila per i primi interventi improcrastinabili alla BP.

Il 24 settembre alla Regione c’è un incontro tecnico con ARPACAL, ASP, concordato dall’assessore al Bilancio Fragomeni, ed è prevista una visita successivamente alla BP, che i Commissari non hanno mai visto, per controllare la situazione di abbandono e rischio impellente, in attesa di inviare alla SUAP il bando che il Comune ha pronto da alcuni mesi e che si potrebbe far partire con i primi 300 mila €, per completare il lavoro di primo intervento, quando saranno disponibili gli ulteriori 200 mila.

Per la soluzione definitiva della bonifica BP il piano fatto dal Comune prevedeva circa 1 milione e 500 mila, soggetto a ribasso, ed è su questa cifra che occorre ragionare.

Dopo 15 anni di dimenticanza colpevole di tutti, amministrazioni regionali e comunali succedutesi dal 2003, non è possibile rinviare ulteriormente la bonifica totale della BP, che continua ad esalare veleni ed inquinare tutto il paese e non vorremmo pensare causa di tante malattie tumorali presenti sul territorio.

Non ci sono motivi economici o di cassa che possano giustificare un nuovo rinvio alla risoluzione del problema ed in questo senso l’amministrazione regionale deve sobbarcarsi l’onere che i governi precedenti hanno colpevolmente trascurato.

Non ci sono scuse plausibili affinché la Regione, anche rinviando al prossimo bilancio  2019 il finanziamento, non trovi i fondi necessari.

In questi giorni sono di nuove fuoriuscite sostanze odorigene dall’impianto TMB che hanno invaso le case della zona.

Dipenderà dalla richiesta in questi giorni dalla Regione di aumento di smaltimento di organico?

  Possono i cittadini sidernesi continuare a doversi sobbarcare rifiuti di altri paesi e i relativi lezzi  che il TMB non può sopportare?

Dal serio al faceto, la Sika è stata la prima questione che mi sono trovato ad affrontare,  quasi per scherzo come ho scritto in un precedente articolo.

Ho sempre affermato che collocare un’azienda chimica in quella zona è inconcepibile, ci sono abitazioni confinanti con il perimetro dell’azienda, che emette sostanze in atmosfera che non sono acqua santa e fonti autorevoli (Università di California e ASL toscane) affermano che siano cancerogene a più bassi valori di quelli che la norma consente, mi riferisco all’idrogeno solforato (H2S) e anche ai composti organici volatili (VOC in inglese), per non parlare delle polveri fini.

Tra qualche giorno dovremmo avere i risultati delle analisi dei campioni  dei  terreni e delle acque  che Arpacal sta prelevando dai 24 piezometri,  che con i fondi regionali e il piano predisposto dal Comune, sono stati collocati nell’area intorno all’area “industriale” di Pantanizzi.

Speriamo di trovare la sorgente colpevole di questo inquinamento dei pozzi  privati intorno alla SIKA e ben presente nei 7 piezometri della stessa azienda.

Adesso intervengono gli spiritelli burloni (Poltergeist), perchè non so come altro definire la presenza di queste sostanze, misurate nei piezometri dell’azienda dal novembre 2016, subito dopo che la regione aveva concesso l’Autorizzazione Integrata Ambientale, a giugno 2018.

In questi due anni sono state effettuati anche campionamenti da parte dell’Arpacal che ha sempre confermato questi dati, spesso trovando valori molto maggiori di quelli misurati dal laboratorio che utilizza la fabbrica.

Sono state effettuati 6 controlli in questi due anni dalla stessa Sika, sempre nello stesso laboratorio, l’ultimo il 13 giugno scorso, dopo sollecitazione ad aprile da parte del settore Ambiente della Regione di una maggiore frequenza degli autocontrolli (prima previsti annualmente).

Ho avuto a disposizione l’altra settimana i dati dell’ultimo controllo e improvvisamente mi è venuta un’intuizione di sommare tutti insieme i valori delle tre sostanze (trielina, cloroformio e tetracloroetilene) di tutti i pozzi.

I risultati parziali di ogni sostanza e di ogni piezometro non  sono riportati per non appesantire l’articolo. 

In un’analisi di luglio 2017 era stato trovato, nel  piezometro 1 della azienda un valore di Tetracloroetilene di 400 volte maggiore del valore limite e valori di 100, 200 o 300 o più volte superiore al valore limite in altri piezometri o nelle altre sostanze.

Anche l’ultima analisi, effettuata a giugno 2018 e con un intervallo lungo rispetto alla precedente, conferma che i veleni sono ancora presenti nei piezometri e nel pozzo di rifornimento dello stabilimento, anzi è uno dei valori più alti di tutti i campionamenti, in particolare il cloroformio presente nel piezometro 1 (valore 61,7), corrisponde a 411,4 volte il valore limite!

Mentre nel piezometro 2 (valore 44,54), è circa 300 volte il valore limite! Il tetracloroetilene del piezometro 7 (valore 113,25) è 103 volte maggiore del valore limite!

Nei diversi campionamenti ci sono valori delle diverse sostanze cancerogene  che superano 100 volte i valori limiti.

Per quanto riguarda la somma totale aggiungo questa tabella:

SOMMA TOTALE DEI VALORI DELLE SOSTANZE CANCEROGENE PRESENTI IN TUTTI I 7 PIEZOMETRI DELLA SIKA E NEL POZZO ESTERNO CHE RIFORNISCE L’ACQUA ALL’AZIENDA 

Data 29- 11- 2016 30 – 1- 2017 11 -4- 2017 25 -07 – 2017 24 -10 – 2017 13- 06 -2018
Valori totali  621,75 890,51 581,75 2503,19 524,05 744,41

Valori in microg/l.

Nel primo campionamento di novembre 2016 non era stato analizzato il pozzo esterno.

Esiste un picco nel luglio 2017, ma negli altri periodi i valori non lasciano tranquilli, variano i singoli valori delle diverse sostanze per ogni piezometro o pozzo, ma la somma delle tre sostanze rimane alto, quasi come che le sostanze si modifichino e si trasferiscano da un piezometro all’altro. 

COME SI EVINCE LA SOMMA DI TUTTE LE SOSTANZE (cloroformio, tricloroetilene e tetracloroetilene) oscilla intorno a un valore medio (valore medio 671).

Le sostanze cambiano valori, sempre molto maggiori di quelli limite, eccetto l’ultima di giugno in cui il tricloroetilene si è abbassata in 3 piezometri sotto il valore di riferimento.

Per cui io vorrei trovare questi spiritelli burloni che si divertono a passare da un piezometro all’altro, confondendo le acque e  acchiapparli per capire di che pasta sono fatti e da dove provengono.

Oppure la soluzione è più semplice di quello che pensiamo?

Francesco Martino

Comitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi

Articolo Pubblicato su la rivista Riviera del 23 settembre 2018

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