I tempi della politica

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I tempi della politica

29/11/2014 Lavoro Politica Scuola 0
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I CONTI NON TORNANO!

 

Abbiamo dovuto sopportare l’ennesimo ipotetico rinvio a una discussione successiva per il problema Q96, malgrado alla Commissione Bilancio della Camera erano stati presentati 4 diversi emendamenti, alcuni politicamente inaccettabili, altri non corretti per quanto riguardfa la riscossione del TFS rinviato anche di molti anni,

Continuare a ribattere ogni giorno alle continue violazioni dei diritti acquisiti diventa una lotta contro i mulini a vento, o meglio contro un muro di gomma.

Conti più o meno credibili, dichiarazioni di ministri, di INPS, dati certi, incontrovertibili, niente fa cambiare passo al governo, quando si tratta di arrivare al dunque, vi sono altre urgenze e si dichiara la disponibilitàm a trattare nel prossimo venturo, che diventa un tempo biblico o meglio epocale.

Sono passati tre anni, discussioni infinite in commissioni, incontri con parlamentari  e rappresentanti governativi, niente si ritorna al punto di partenza. Fino a quando?

Chiederemo incontri al governo perchè dica senza indugio le sue reali intenzioni!

Nel frattempo è importante rafforzare le iniziative, coordinandosi con altri settori, maciullati dalla norma Fornero e che stanno conducendo analoghe iniziative volte a risolvere i loro problemi, in particolare gli esodati e tutti coloro che hanno visto l’aumento dell’età pensionabile.

COMUNICATO

I CONTI NON TORNANO!

Non possiamo più accettare le solite manfrine di questi ultimi anni, ne va della serietà e della credibilità del Parlamento, per quanto ne sia rimasta nell’opinione pubblica.

In questi giorni, malgrado le tante iniziative da noi intraprese, dai presidi, alle sollecitazioni ai parlamentari che hanno portato alla presentazione degli emendamenti, il governo boccia in commissione Bilancio gli emendamenti, rinviando al prossimo decreto sulla “Buona scuola” la risoluzione.

Non possiamo prestare fede alle solite promesse di Poletti, Baretta, Renzi, Madia, Giannini ogni qual volta il Parlamento è disponibile a trovare la soluzione per Quota96, con la scusa che non ci sono coperture, o perché non inerente e si rinvia ad un decreto successivo, ormai da tre anni.

Non è accettabile nemmeno l’ipotesi di collocarci nell’organico funzionale, da qualcuno ipotizzato, sarebbe ancora peggiore della truffa perpetrata fino ad adesso nei nostri confronti.

Ormai i dati sono incontrovertibili, dei presunti 4 mila, ne rimangono meno di tremila.

760 lavoratori della scuola sono andati in pensione con la IV salvaguardia in quanto hanno usufruito di permessi ex legge 104, alcune donne hanno optato per il contributivo, altri lavoratori hanno raggiunto i nuovi requisiti previsti dalla norma Fornero.

Il prossimo settembre altri lavoratori della scuola utilizzeranno la VI salvaguardia avendo usufruito di permessi ex legge 104, altre donne sceglieranno il contributivo e altri raggiungeranno i nuovi requisiti della Fornero (42 anni e 6 mesi se uomini e 41 anni e 6 mesi se donne).

La cifra dei rimanenti si avvicina ai 2 mila dichiarati da Treu, commissario straordinario INPS, in questi giorni.

Per quanto riguarda le coperture crediamo che siano di molto inferiori ai 100 milioni di euro di cui ha parlato Boccia, presidente Commissione Bilancio della Camera, o dei 120 milioni del Ministro Giannini, questa estate. Non è credibile la cifra di più di 400 milioni per 4 mila aventi diritto rilevati a ottobre 2013 dal MIUR.

La copertura della IV salvaguardia, riguardante i 2500 lavoratori di tutti i settori pubblici e privati che hanno usufruito di permessi parentali ha avuto costi complessivi per 4 anni di 57 milioni di euro.

760 lavoratori della scuola sui 2500 sono poco di più del 30%, e se ipotizziamo di imputare il 40% dei costi ai lavoratori della scuola, la cifra è di circa 23 milioni complessivi.

Rapportando tale cifra anche a 2500 e pensiamo che saranno di meno si arriva a circa 75 milioni nel caso peggiore. Sono cifre di decine di milioni di euro annui che si trovano nei residui del Bilancio dello Stato.

Se il governo ha intenzione di trovare una soluzione può ancora ripresentare l’emendamento al Senato.

Chiediamo al Governo di convocare immediatamente un tavolo tecnico tra INPS, MIUR e MEF con la nostra partecipazione affinché vengano certificati gli aventi diritto che dovrebbero rimanere al lavoro dopo il 1° settembre 2015 e i costi reali.

In attesa di una risposta da parte del Governo, noi continueremo, con tutti gli altri lavoratori “fregati” dalla norma Fornero, a lottare perché venga annullata l’odiosa scelta di far pagare ai lavoratori dipendenti la difesa delle scelte del pescecani della finanza e dei potenti.

I QUOTA 96 SUBITO IN PENSIONE!

TUTTI IN PENSIONE CON 40 ANNI DI CONTRIBUTI !

Quota96 Cobas

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