Inizio anni 80

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Supplente

L’anno 1977 è l’inizio della fine di un ciclo del movimento, ma per me e per una parte di quei giovani che hanno fatto il 1968 e il 1977 si apre un altro.

Chi di noi passa da studente a docente in quegli anni trasferisce i suoi sogni e i suoi ideali al lavoro.

La generazione dell’egualitarismo e della contestazione alla scuola “dei padroni” vuole cambiare quell’istituzione, vuole trasformarla da scuola dei ricchi a scuola per tutti.

L’idea era quella che la scuola dovesse servire a superare le disuguaglianze e aprire l’università anche ai figli degli operai.

Questa idea che si richiamava agli ideali della “scuola di Barbiana” di don Milani, era diventata un punto di riferimento della scuola italiana.

Era iniziata la scuola di massa, figli di quelle classi che per anni erano stati esclusi dall’ingresso all’Università, si iscrivevano a quella istituzione che era stata anche il luogo di trasmissione del sapere delle classi dominanti.

La scuola di massa comporta notevoli cambiamenti nel mondo del lavoro, si apre un nuovo sbocco per i laureati, nelle grandi città l’emigrazione per lavorare nelle grosse fabbriche, comporta anche l’esigenza di nuove scuole e quindi richiesta di insegnanti.

In quegli anni, in alcune materie, si insegnava anche senza la laurea, in quanto nelle materie scientifiche, non vi erano tanti laureati, quanto i posti disponibili, che venivano coperti da studenti laureandi.

Laureati del Sud, trovano uno sbocco nelle scuole del Nord. Quindi oltre l’emigrazione per cercare un lavoro nelle grandi fabbriche, si aggiunge l’emigrazione intellettuale per docenti delle scuole.

Per molti aspetti la tradizione di lotta che aveva sconvolto con l’operaio massa, le grandi fabbriche si allarga anche nella scuola, con un nuovo soggetto, il “supplente”, spesso ex studente del movimento, anche erede di una generazione che aveva visto gli operai come faro ideale da imitare.

Tra gli anni 1976-84 una nuova leva di docenti, anche giovani di 19 anni, viene inserita nella scuola, entrando velocemente nel mondo dell’istruzione.

Le modalità di ingresso sono diverse dal solito, si salta la fase del concorso, che era stato per anni lo strumento con cui lo Stato nel Pubblico Impiego assumeva il personale.

Leggi fatte ad hoc, concorsi riservati per chi lavorava immettono nella scuola questi “supplenti”.

Per anni e ancora adesso vi era una trafila da percorrere, domande per essere inserite in graduatoria, convocazione ad inizio anno per avere un incarico annuale, che spesso veniva confermato l’anno successivo e questo per anni.

Anni di precariato, anche 10 o più in attesa di avere finalmente il posto di ruolo.

Tra il 1976 e il 1982 lo Stato, sotto la spinta e le proteste dei docenti, con scioperi e manifestazioni, emana due leggi che permettono a centinaia di migliaia di “supplenti” (incaricati annuali) un inserimento senza concorso nella scuola.

Nella scuola inizia quello che può essere definito il primo movimento di lavoratori auto-organizzati, anche al di fuori dei sindacati. Erano i primi anni della sindacalizzazione deo lavoratori della scuola e della crescita del sindacato non corporativo della scuola, ma questi giovani lavoratori li superano e si coordinano tra do loro, anche al di fuori di questi sindacati, indicono scioperi e riescono a ottenere l’assunzione.

In quegli anni nella scuola nascono i primi “Coordinamenti dei lavoratori della scuola”, che organizzano lavoratori iscritti ai diversi sindacati e non iscritti e nelle grandi città riescono a coinvolgere una gran massa di lavoratori.

Assemblee partecipate dei docenti di quel periodo erano la continuazione delle assemblee studentesche, a cui essi avevano partecipato.

La struttura organizzativa continuerà ad esistere negli anni, anche perché il problema del precariato ciclicamente si ripete, ma di quel periodo rimangono dei collegamenti che negli anni successivi riporteranno la scuola al centro del mondo del lavoro.

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