L’impegno della Boldrini

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L’impegno della Boldrini

10/06/2014 Lavoro 0
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LA BOLDRINI RISPONDE

Credo che il rispetto dei cittadini e dei lavoratori, nel nostro caso, dimostrato dalla Presidente della Camera dei Deputati, è un segnale della giustezza delle nostre richieste e scusatemi anche della sensibilità di chi ci ha risposto.

Poteva risponderci che aveva ricevuto la lettera, e in effetti, appena inviata, mi è arrivata una risposta automatica che la mia comunicazione era stata accolta, invece si è spesa per ricordarlo a chi, in questo caso, può decidere, non è lei che ha potere sul nostro caso, al massimo può esprimere delle sollecitazioni e ne ha parlato.

Vorremmo che lo stesso impegno lo metta il Ministro Giannini, in quanto questo è il suo compito e i sottosegretari, che dicono che si occuperanno di noi.

Abbiamo inviato una lettera simile al Presidente della Repubblica e al Presidente del Senato, non ci aspettiamo nessuna risposta, non è questo che vogliamo, vorremo solo che si facessero portavoce di un disagio e malcontento che c’è tra 4 mila lavoratori della scuola e tra gli altri rovinati da una riforma insensata secondo l’estensore della legge.

Assistiamo increduli a trattative, incontri segreti di cui non si può riferire, rimangono segreti, lasciandoci in ansia.

Noi vogliamo solo sapere se si ha veramente intenzione di chiudere la questione Q100+, oppure ci dicano che dobbiamo mettere una pietra sopra, che non ci sono le condizioni, economiche, politiche per affrontare la nostra uscita del lavoro dal 1° settembre 2014.

Prenderemmo atto che non sono adatti ad affrontare i problemi reali dei cittadini e dei lavoratori e ne trarremo le conclusioni.

Rinvii, risposte segrete alle sollecitazioni di alcuni di noi, debbono uscire dalla segretezza e debbono essere comunicati a tutti, altrimenti sono solo promesse, buone a tenerci tranquilli.

La corrispondenza tra noi e la Boldrini:

Alla Presidenza della Camera
prendiamo atto della sensibilità dimostrata dalla Presidente Boldrini e del suo impegno per la nostra causa, di cui eravamo convinti e la ringrazio sentitamente

Francesco Martino
a nome del gruppo Quota96

—-Messaggio originale—-
Da:
laura.xxxxxxx>Data: 10/06/2014 14.14
A: <francomartino@libero.it>
Ogg: Rif: Riforma Pensioni e Quota96 rif: 35498

La Presidenza della Camera dei deputati ha ricevuto la sua e-mail.
Al riguardo, desideriamo comunicarle che è stato disposto che copia della sua e-mail sia trasmessa alla Commissione parlamentare competente, affinché i deputati che ne fanno parte possano prenderne visione.

Cordiali saluti.
La Segreteria della Presidente della Camera dei deputati

Il messaggio che avevamo inviato sulla casella di posta attiva sul sito della camera

Messaggio originale:
Indirizzo mail mittente: francomartino@libero.it
Data della mail: 06/06/2014 – 22:01:00
Oggetto mail mittente:  Riforma Pensioni e Quota96 rif: 35498

Onorevole Presidente della Camera, mi ero rivolta a lei precedentemente, a nome del gruppo Quota96 e mi trovo costretto a a inviarle una nuova missiva, alla quale la prego di prestare la massima attenzione perchè non riguarda solo i lavoratori della scuola nati nel 1952 (Quota96), ma anche i lavoratori esodati, su cui lei è già intervenuta. La ringrazio anticipatamente

a nome del gruppo Francesco Martino

Sulle recenti affermazioni dell’ex Ministro Fornero
Ci rivolgiamo a lei perché la situazione che ci vede coinvolti ha dell’incredibile. Ormai da tre anni siamo in attesa di sapere che il Parlamento ponga termine ad un errore di date. E’ assodato da anni che la scuola finisce il 31 agosto e non il 31 dicembre e quindi qualsiasi legge che modificasse le pensioni, per i lavoratori della scuola si derogava dagli altri lavoratori coinvolti e consentiva di andare in pensione dal 1 settembre. La legge 214 del 22/12/2011, di questa particolarità non ha tenuto conto e quindi 4 mila lavoratori della scuola rischiano di rimanere ancora per anni invischiati in questo “errore”. Quando lo stesso Ministro del Lavoro del governo Monti, Elsa Fornero, che è il padre di questa legge afferma in risposta a una lettera di lavoratori della scuola, nati nel 1952.

”Ho risposto a molte lettere come la sua cercando di spiegare che la riforma fu fatta sotto la pressione di una crisi finanziaria rispetto alla quale bisognava agire in fretta e con determinazione. Mi furono dati 15 giorni, mentre io non avevo neppure il controllo delle informazioni (che hanno l’Inps e la RGS)!”

non possiamo rimanere sbalorditi e lasciamo da parte alcune nostre considerazioni, che sarebbero amare di fronte a simili affermazioni di un Ministro che ha determinato situazioni difficili per tanti lavoratori, lasciandoli senza lavoro e senza pensione (esodati), oppure bloccati per anni, anche sette nel caso della scuola (Quota96).
Vorremmo che nel rispetto della sua funzione e nel rispetto delle sue prerogative inviti il Parlamento ad intervenire entro questo mese, perché una situazione che tutti i partiti ritengono da affrontare e risolvere, come è successo in questi anni, con diverse proposte e risoluzioni mai giunte a termine, non può rimanere sospesa, tenendo conto che ogni giorno di attesa per noi lavoratori della scuola, significa un altro anno di lavoro.

Noi che insegniamo ai giovani al rispetto delle leggi e della Costituzione non vorremmo dover ammettere che non abbiamo gli stessi diritti degli altri, che quello che cerchiamo di trasmettere alle giovani generazioni, l’uguaglianza di tutti, nel nostro caso non è rispettata.
Aspettando un riscontro alla nostra richiesta, alleghiamo la corrispondenza tra Quota96 e l’ex-ministro Elsa Fornero.

Comitato Nazionale Quota96 6 giugno 2014  –

Allegato: LetteraFornero.doc

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