Stragi e colpevoli

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Stragi e colpevoli

17/04/2012 Lavoro Notizie Politica 0
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Si vive in un paese in cui la vergogna non esiste.
Dalla prima strage degli anni 60 fino alle tante che si sono succedute fino al’94, ricordo solo alcune. Alcune sono più note, strage della Banca dell’Agricoltura a Milano (12 dicembre 1969), a quella di Bologna (2 agosto 1980), passando per gli attentati ai treni (Gioia Tauro,22 luglio 1970, San Benedetto Val di Sambro, 23 dicembre 1984) a Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974) per finire a quelle Mafia degli anni 90, c’è un filo nero che le lega.
In qualche modo c’è la mano nera dei fascisti e/o della mafia e dei servizi segreti.
Lo stesso legame che ricorda Portella della Ginestra (1° maggio 1947), strage mafiosa, che serviva a bloccare le lotte dei contadini e lavoratori siciliani, che volevano occupare le terre per coltivarle, ma che i grandi agrari lasciavano incolte.
E non basta, noi eravamo un punto nodale tra USA e URSS e abbiamo dovuto sopportare pure le trame dei servizi degli USA.
Non si è riusciti, quasi mai, ad individuare i colpevoli.
Perché il potere non può arrestare e condannare i propri servitori, ufficiali o nell’ombra.
Sono serviti a bloccare le lotte per cambiare l’Italia, hanno sconfitto i “comunisti”  e poi con il tempo la storia ha preso strade diverse e tutta la forza e le speranze di quel periodo sono svanite.
Lo stato italiano non può ufficialmente dargli una medaglia, perché le trame devono rimanere nascoste, ma i fedeli servitori possono stare tranquilli, sono riusciti a depistare le ricerche, distruggere le prove, portare in prescrizione i reati.
Generali, giudici, servitori hanno assolto il loro compito, conservare il potere ai soliti industriali e borghesi.
Illudersi che uno stato possa far scoprire le trame dei propri servitori è una illusione, la democrazia ha i suoi costi e se qualche morto si gira nella tomba, perché credeva di poter cambiare lo stato delle cose esistenti, peggio per lui.
In questi giorni vi è l’ennesima conferma, la strage di Brescia non ha colpevoli, forse non ha nemmeno morti innocenti, perché nessuno li obbligava a scendere in piazza per difendere lo stato italiano dalle bombe e dalle trame di quegli anni.
Lo stato è salvo, ha la fedina pulita, grazie ai propri servitori.

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