Vogliamo una risposta

Una piccola risposta per una grande causa: la cura  degli ammalati della Locride

Non credo che il Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, leggerà questa mia riflessione.

Sono convinto, perché da quando è stato eletto, i Comitati “Casa della Salute” e  “Siderno ha già dato”, attivi a Siderno, di cui faccio parte,  oppure “DifendiAmo l’Ospedale” di Locri, sono stati inviati documenti in merito al problema dell’ampliamento del TMB e della trasformazione dell’ex Ospedale di Siderno in Casa della Salute e della drammatica situazione della realtà sanitaria della Locride.

Sono sicuro che molto probabilmente le missive dei tre comitati, inviate al suo indirizzo di posta, siano state messe da parte da chi gestisce la sua corrispondenza.

Mi rendo conto che l’impegno che si trova sulle sue spalle non è semplice e non è facile smuovere un’apparato burocratico inefficiente, quando non assente, che gestisce la Sanità in Calabria.

Mi immagino la faccia di chi legge la mail, con la richiesta di incontri e informazioni sulle problematiche della nostra zona. 

Ma chi sono questi Comitati, chi rappresentano, cosa vogliono da noi, perché non si fanno rappresentare dai consiglieri regionali e chiedono a questi ultimi di perorare le loro cause.

Ho letto, in questi giorni, che grazie alla consigliera Amalia Bruni, lei riceverà i cittadini della Piana  e il Comitato “Pro Salus” di Palmi, che erano venuti  a protestare, sotto la Cittadella della Regione, per il ritardo di 15 anni per la costruzione dell’ospedale di Palmi, che lei non ha ricevuto per altri impegni
Sono questi Comitati di cittadini, insieme a Comunità Competente, la migliore risorsa che ha la Calabria per farla uscire dal silenzio, dall’apatia, dal subire la negazione dei diritti alla salute, come previsto dall’art. 32 della nostra Costituzione.

In questi anni, i consiglieri eletti in Regione sembrano non accorgersi del dramma degli ammalati e della mancanza di strutture adatte ai loro bisogni, che li costringe ad andare a curarsi fuori regione  o curarsi presso le strutture private, con gravi conseguenze sul bilancio regionale.

Non vorrei soffermarmi, su quanto da lei stesso affermato, sui doppi pagamenti di fatture ai privati.

Ecco perché le chiedo di prestare attenzione anche a chi cittadino o Comitato le invia lettere, non si chiedono  favori di nessun tipo, è un diritto essere ascoltati ed avere risposte esaustive.

Affrontiamo la questione dell’ex Ospedale di Siderno, che il Comitato “Casa della Salute” di Siderno ha riportato in vita, emerso dal dimenticatoio o meglio consapevolmente trascurato dal 2017, per non dire dal 2013.

Inviate due lettere, la prima a metà settembre, la seconda in questi giorni, sottoscritta anche dalle associazioni dei Sindaci e dal Corsecom.

Dal 22 novembre 2020, inizio dei presidi davanti all’ex ospedale di Siderno, da parte di un gruppo di cittadini, sono 2 anni che aspettano che finalmente inizino i lavori di sistemazione e ristrutturazione della Casa della Salute.

I fondi sono stati stanziati dal 2017, per una firma o incomprensibili ritardi si arriva ad oggi. 

Il 25 marzo 2022, nella sala della direzione della dell’ex Ospedale di Siderno,  alla presenza mia, di Sasà Albanese e della Sindaca di Siderno, Mariateresa Fragomeni, l’arch. Mittiga dell’ASP RC dichiarava che non ci sarebbero stati problemi, dovuti ad eventuali sforamenti dai 9,760 milioni € disponibili per la Casa della Salute, causa il tempo trascorso dal momento del finanziamento e dal lievitare dei prezzi, in quanto in Regione sono disponibili 300 milioni € per questi lavori in tutta la Regione.

I primi giorni di giugno, la società che sta elaborando il progetto esecutivo, stima in 900 mila € la cifra necessaria per l’aumento dei prezzi e invia il documento all’ASP.

A tutt’oggi, a 4 mesi di distanza, non risulta che l’ASP RC abbia risposto alla richiesta della società progettista.

Nel 2021 in un incontro all’ASP con il Comitato,  lo stesso l’arch. Mittiga dichiarava che entro fine marzo 2022, doveva essere svuotato completamente l’ospedale dalle strumentazioni e uffici, poiché ad aprile sarebbero iniziati i lavori edilizi.

In questi giorni i cittadini della Locride sono giustamente preoccupati, perché la Regione ha chiesto, in data 18 luglio 2022, che vengano espunti 33.937.678,25 € per la riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo del padiglione Piastra dell’Ospedale di Locri (inseriti nel DPCM 4 febbraio 2021), dal finanziamento valutabile Inail (DPCM 14 settembre 2022).

Lei afferma in un messaggio video che questi fondi necessari per l’ospedale di Locri verranno coperti con il finanziamento di 300 milioni?

Ma perché, se i fondi per il padiglione erano già disponibili, erano stati inseriti nei progetti valutabili dall’INAIL?

Quanto tempo è passato inutilmente dal febbraio 2021, prima che qualcuno si accorgesse che la cifra necessaria era già a disposizione?

Cattiva programmazione? Burocrazia disattenta?

I cittadini non possono più aspettare. Ci dia una risposta, perché non vuole incontrarci?Vorremmo discutere della CURA dei cittadini della Locride.

Pubblicato su Riviera 30 ottobre 2022