Gli anni del riflusso

  Gli anni ’90

Non sempre si riesce a distinguere il lavoro di docente dall’impegno, in quanto spesso tendono a mischiarsi.

Il lavoro di educazione, il confronto per far crescere gli studenti nelle scuole superiori diventa importante quando tu non sei un semplice erogatore di nozioni, di formule ma interloquisco con i ragazzi, crei un ambiente sereno e vivibile, in cui gli studenti ti vedono come “guida” e ti ascoltano se discuti con loro.

Gli anni passano e le generazioni cambiano, da un’egemonia studentesca progressista con il tempo e con i cambiamenti nel mondo, gli studenti tendono ad essere più conservatori, gli insegnanti diventano una controparte.

Questo è l’aspetto che ricordo di più di quegli anni, inizia la fase in cui inizia a far presa la destra tra gli studenti, che tenderà ad egemonizzare gli studenti sui temi classici di questa cultura, individualismo, carrierismo.

Tra i docenti predomina ancora una forte presenza di quelle idee di progresso che avevano contraddistinto i decenni precedenti.

Alla fine del ciclo montante “Cobas”, tendiamo, nella mia scuola a conservare almeno una fase organizzativa, con alcune scuole riusciamo a creare un organismo di delegati eletti dai lavoratori su scheda, tutti elettori, tutti eleggibili.

In qualche modo si tende a superare la fase in cui il leader parlava rappresentando solo se stesso e non la scuola in cui lavorava.

Creiamo nelle scuole “Il consiglio dei delegati”, che riporta alla mente la gloriosa esperienza dei CUB delle fabbriche e dei delegati di fabbrica degli anni delle lotte delle fabbriche.

Questa esperienza che ha avuto anche momenti esaltanti, come organizzare uno sciopero contro l’autoritarismo del Preside e lottare contro il tentativo di riportare alla scuola selettiva e di classe, anticipa di un decennio le elezioni delle RSU che si indiranno nel 2000.

In quegli anni abbiamo contrattato all’Itis Pininfarina con il Preside e anche con gli Uffici del Provveditorato, in questo caso con la presenza dei sindacati ufficiali, che fornivano appoggio. Eravamo riconosciuti a tutti gli effetti come rappresentanti dei docenti.

Con gli anni l’esperienza si esaurisce perché alcuni docenti cambiano scuola, ma la nostra scuola era un riferimento per le scuole di Torino.