Medici o carriera?

Giuramento di Ippocrate o la gallina dalle uova d’oro?

Un’amara riflessione sulla sanità italiana in generale, a partire da alcuni dati, forniti dal sindacato dei medici, la Federazione CIMO-FESMED, sul sito dottnet.it.

Aumentano i costi, i decessi e le malattie.

Tra il 2010 e il 2020, in Italia sono stati chiusi 111 ospedali e 113 Pronto soccorso, tagliati 37 mila posti letto, negli ospedali  servono 29 mila professionisti, di cui 4.311 medici. 

Sono diminuiti gli accessi al Pronto soccorso, il tasso di mortalità è aumentato dell’85%; tra il 2010 e il 2019 si sono registrati 1,36 milioni di ricoveri ordinari in meno (dato che scende a -2,13 milioni nel 2020, primo anno di COVID19).

Si pensa che eliminare il numero chiuso all’accesso alla facoltà di medicina e alle scuole di specializzazione possa risolvere il problema della mancanza di medici. 

La suddetta associazione non sembra favorevole.

Forse perché si pensa che in Italia e nel mondo non possa esserci possibilità di occupazione, oppure perché ci sarebbero più medici che potrebbero concorrere ai posti disponibili?

L’esperienza di Medici Senza Frontiere o di Emergency smentiscono questa loro paura.

L’altruismo di queste ONG mi sembra aver sposato il giuramento di Ippocrate, al contrario di molti dottori.

In Italia e anche in Calabria il deficit di medici che possano soddisfare alcuni servizi non coperti, viene compensato dall’assunzione di dottori a tariffa, spesso assunti attraverso agenzie e pagati a ore, con cifre astronomiche giornaliere.

Si parla di almeno 70 € all’ora, quando non il doppio, che significa arrivare anche a decine di migliaia in un mese, 10 ore al giorno per 20 giorni, sono 14 mila in un mese, 4 o 5 volte la paga di un medico ospedaliero.

Si sussurra che alcuni medici si siano licenziati dal servizio pubblico e si affidino a queste agenzie per lavorare. 

Lavorare in libera professione, causa il numero chiuso, significa avere a disposizione una gallina dalle uova d’oro.

Nessuno ha avuto da obiettare su questo in tanti anni, nessuna voce contro questo scandalo.

In Calabria, il Presidente della Regione, decide di assumere medici cubani, in via temporanea, per sopperire alle difficoltà degli ospedali per coprire i turni. 

Costo dell’operazione 3.500 € mensili, tutto comprensivo.

Ai chirurgi andranno 1.200 netti, una parte finirà all’agenzia cubana che si occupa di inviarli in tutto il mondo da moltissimi anni.

Tutti contrari, scandalo, si afferma che ”prendono il posto dei nostri giovani medici”, malgrado tutti sappiano che, da anni, i nostri giovani laureati in medicina vanno al Nord o all’estero, per le difficoltà incontrate a occuparsi nella regione, perché i posti finiscono molto spesso a chi ha la giusta conoscenza o amicizia.

Finalmente è esploso il caso di un vincitore di concorso, costretto a rinunciare al posto di primario ortopedico all’Ospedale di Locri, a sei anni dall’indizione del bando.

Nessuno aveva mai alzato una voce contro il ritardo del concorso, non l’unico a mia conoscenza. Si sa che in questi frangenti c’è un dottore nominato facente funzione. 

Come mai?

Pubblicato su Calabria positiva (Riviera) 18 settembre 2022