Quando finisci all’Ospedale di Locri….

Morti annunciate e il silenzio delle cittadini

Non si può stare in silenzio, quando si muore per un’emorragia all’ospedale di Locri.

Se la Riviera non avesse dato la notizia della morte di un uomo di Siderno e poi   ci avesse spiegato la sequenza della assurda morte, ce ne staremmo tranquilli e molti avrebbero partecipato alle esequie, al più avremmo i soliti R.I.P. sulle piattaforme social, con relative condoglianze e tutto finirebbe  nel dimenticatoio.

Di queste morti nei vari ospedali calabri e anche altrove sono piene i giornali.

Anche in questo periodo, basta girare in rete e trovi il caso di una donna incinta morta a Cosenza e una di una bimba morta nel grembo della madre a Crotone.

Adesso interverranno i giudici e forse qualche dottore verrà condannato, nel caso si dimostri la colpevolezza.

Ma questo può bastare solo per tacitare le coscienze, oppure poi tutto finirà in un’assoluzione, perché il fatto non sussiste!

Diceva Pasolini: “Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi!”, riguardo le stragi, che negli anni 70 hanno sconvolto l’Italia e elencava i poteri che avevano ordinato quei misfatti.

Io so che i colpevoli sono coloro che hanno deciso che la salute dei cittadini è un affare economico. 

Sono coloro hanno deciso che la Sanità italiana gratuita per tutti, nata dalle lotte dei lavoratori degli anni ’70, al seguito di quell’ondata di proteste e richieste di diritti per tutti, dovesse essere smantellata, trasferendola in parte al privato.

Sono coloro che hanno deciso che gli ospedali dovessero essere ridimensionati, tagliare  o svuotare i reparti e concentrare alcune specializzazioni solo nei grandi ospedali.

Questa è stata la causa dell’ultima morte avvenuta nella Locride.

Mancanza di un reparto adatto e la necessità di trasferirlo a 100 Km a Catanzaro dove fosse possibile curarlo, dopo  più di un giorno dalla prima emorragia, alla quarta è morto!

Molto probabilmente nessuno sarà colpevole, in quanto ognuno ha fatto il proprio compito, l’assistenza del pronto soccorso di Locri c’è stata, la loro richiesta di trasferimento altrove anche, la mancanza di posti disponibili negli ospedali sarà documentata!

Ma i colpevoli ci sono, quando un ospedale non funziona chi è ai vertici deve intervenire, che sia dirigente dell’ASP, che sia il direttore sanitario, e in particolare chi è stato Commissario della sanità calabrese e/o chi è anche Presidente della Regione.

Chi, colpevolmente, non ha nominato i vertici delle strutture sanitarie di Locri per non toccare equilibri consolidati, ritardando i relativi bandi? Perché non sono state fatte le assunzioni del personale sotto organico?

In questi giorni è stato emanato, dalla Regione,  il bando per i nuovi direttori generali degli ospedali e delle ASP, escluse quella di Reggio e di Catanzaro, sciolte per infiltrazioni mafiose.

Sperando che il tutto non si risolva a sistemare gli amici degli amici!

Vedremo i risultati dopo anni di commissariamenti imposti dai Governi precedenti, che hanno peggiorato la situazione. 

Il debito della sanità calabrese era di 150 milioni nel 2010, quando fu nominato Commissario, l’allora Presidente della Regione Scopelliti, adesso secondo la Corte dei Conti vi è ancora un debito di circa 1 miliardo di € verso i fornitori del servizio sanitario!

Sarebbe forse opportuno che alla giusta lotta contro le infiltrazioni mafiose negli ospedali e nelle ASP, si prestasse anche attenzione alle condizioni disastrose delle strutture che portano a queste morti prevedibili, oppure a nessuno interessa della sorte dei cittadini che non hanno soldi per farsi curare altrove?

Si possono assolvere coloro che in questi anni hanno pensato che un ospedale servisse per sistemare i propri amici e conoscenti?

Si possono assolvere anche i sindacati, che, di fronte al depauperamento delle strutture e dei servizi, non hanno brillato certe per iniziative di coinvolgimento dei cittadini per il miglioramento della sanità locridea?

E sarebbe anche necessario che i Sindaci della nostra zona fossero più incisivi nella loro azione di denuncia, ma anche di iniziative pubbliche per portare qualche risultato a casa, a cominciare dall’Ospedale di Locri, per finire alla casa della Salute di Siderno, tanto più necessaria quando l’ospedale si dimostra insufficiente a soddisfare le esigenze territoriali di assistenza.

E noi cittadini in attesa che gli altri ci rispondano, aspettiamo fiduciosi? Oppure ci diamo una mossa?

Pubblicato su Riviera del 30 agosto