Sud, vassallo del Nord
Riflessioni pomeridiane in una domenica di svago!
Verso mezzogiorno trovo questa notizia sui giornali sul rigassificatore a Vado Ligure: “Fabio Fazio “Cosi indietro di decenni, ucciderà la vocazione turistica”
Lo avesse detto un’altra persona, avrebbe avuto lo stesso peso, una presa di posizione che però viene messa in risalto sui giornali, perchè Fazio è una faccia nota.
“La centrale termoelettrica “Eugenio Montale” è situata nella zona industriale del comune di La Spezia. È stata inaugurata nel 1962 con il nome Edison-Volta, alimentata a olio combustibile e successivamente trasformata per bruciare carbone.
Nel marzo 2021 il Consiglio Comunale di La Spezia ha approvato a larga maggioranza una variante al Piano urbanistico comunale che non solo vieta l’attività dei gruppi a carbone, ma anche la trasformazione in una centrale a turbogas.
Il 22 dicembre 2021 è stato definitivamente spento il gruppo SP3 alimentato a carbone. Wikipedia”.
In questi giorni la Regione Calabria, si è offerta di ospitare a Gioia Tauro il rigassificatore, che in altre regioni non vedono di buon occhio (Occhiuto che ne pensi?).
A quel punto a me dei dubbi verrebbero, ma se nella Liguria che è stata la regione che insieme a Lombardia e Piemonte è stata il motore del “miracolo” italiano ci si sono Comitati cittadini che si oppongono, e quindi rifiutano tutti i vantaggi, in termini di occupazione e royalty, perchè noi dovremmo accettarla? C’è il non trascurabile vantaggio che occorrerebbe devastare meno regioni per il trasporto al Nord, ove viene utilizzato dalle industrie.
Siamo più furbi o siamo più allocchi? Ci prendiamo quello che altre regioni ritengono non conveniente, addirittura penalizzante per lo sviluppo economico?
Letta la notizia, vado a mare e incontro un amico di Pantanizzi e gli racconto della notizia su Fazio.
Lui mi racconta quando negli anni 70-80 studiava a Parma, era uno che partecipava a un comitato antinuclearista, che si opponeva alla centrale nucleare di Caorso, Piacenza, poi chiusa dopo il referendum nazionale del 1987, contro l’installazione delle centrali nucleari in Italia.
Mi disse di quando un professore, in una riunione del Comitato a Piacenza, con argomentazioni voleva convincerli che, in quella zona, era meglio non installarla, causa la vicinanza delle popolazioni alla centrale e l’orografia del territorio, il luogo più adatto era in Calabria e avrebbe portato anche lavoro.
Non partecipò più al comitato.
Invece da noi si fa a gara per portarci oltre il rigassificatore anche i parchi eolici, anche questi perchè portano ricchezza e lavoro!
Parchi eolici esistono anche al Nord, forse saranno collocati in zone brulle, lontanissimo dalle popolazioni, siccome l’energia prodotta ad Agnana Calabra, a Catanzaro, Crotone e adesso anche nel cosentino dovrà essere trasferita al Nord, non sarebbe più conveniente posizionarli nelle zone del Nord, brulle, deserte, non certe nelle malghe trentine o nei parchi delle Alpi.
Ma l’Appenino reggino, con una storia antichissima e zone archeologiche ancora da scoprire perchè deve subire questo oltraggio!
Lasciamo quelle terre al brucare delle capre e delle pecore per produrre latte e formaggi di qualità e alle scorribande di amanti delle colline e dei nostri monti.
Forse la vera ricchezza, unita ai tanti monumenti storici e archeologici è sotto il sole che ci scalda per nove mesi all’anno, altro che porcheria da scaricare, dopo i rifiuti sulle montagne e nei mari delle nostre coste, sul nostro territorio.