Controlli amministrativi

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La fantasia del potere e i cognomi “pesanti”

Ogni tanto ci vuole fantasia per raccontare la realtà, oppure forse la realtà supera la fantasia, ma per trattare alcuni fatti è meglio trasferirli nel futuro.

Trasferiamoci nel 2040, in una zona del Nord, uno dei tanti comuni che ormai hanno accolto e subito l’emigrazione degli abitanti del Sud.

Negli ultimi 30 anni i paesi, non solo delle colline, hanno visto il lento inesorabile declino della popolazione, che causa la crisi economica dell’Italia, dovuta alla globalizzazione e una imprenditoria che invece di investire in produzioni di alta qualità e nuove tecnologie, ha preferito vivere con bassi salari, orari del lavoro flessibili, sette giorni su sette, e prodotti ormai obsoleti.

Se le fabbriche del Nord sono state col tempo chiuse, vendute agli industriali stranieri con capitali a volte di dubbia provenienza, nel meridione la crisi è  stata tremenda.

Intere famiglie hanno ripreso, come i loro nonni e genitori, a cercare fortuna nei paesi nel quale  già negli anni precedenti avevano cercato rifugio i loro parenti e amici.

Non solo all’estero, dove le comunità  italiane si sono consolidate in tanti anni, anche al Nord con il tempo paesi interi sono diventati la valvola di  sfogo di questi nuovi migranti, diventando i meridionali la maggioranza della popolazione.

Ma spesso oltre che per problemi economici, essi si sono allontanati perché stanchi di sentirsi additati come popolazioni mafiose o ndranghetiste e per il clima di assuefazione che si respirava nell’aria, oppure perché  pensavano che allontanandosi avrebbero consentito ai figli di essere fuori da rischi associati alla presenza delle mafie, anche se ormai molti degli adepti sono stati condannati e incarcerati, ma mai distrutto l’organizzazione che rinasce sotto altre forme e altri capi.

Mafie che iniziando con i soggiorni obbligatori degli anni dello sviluppo economico italiano, passando per il connubio che sta venendo fuori dai processi  tra mafia, ndrangheta, servizi segreti sia nelle trame golpiste, sia nella distruzione dei territori e mari, invasi da rifiuti tossici e velenosi che hanno visto il Nord, e non solo, trasferire gli scarti della produzione industriale a distruggere terre una volta feconde.

In un mondo in cui le mafie spostano fondi da uno stato all’altro, controllano intere economie, hanno il predominio di certe merci, che danno profitti stratosferici, gestiscono i giochi online, adatti a sbiancare i denari sporchi e diventano interlocutori con capi di stato e spesso hanno creato intere città e attività con imprenditori compiacenti,  quando non compartecipi ai crimini del malaffare e di questa economia della distruzione, in certi paesi avere un cognome diventa un reato. 

In questi nuove realtà, lontane nel tempo dai luoghi di origine, capita spesso che quando tu apri un’attività o vuoi fare un’iniziativa pubblica, se per caso il cognome è identico a quello di famiglie condannate puoi aspettarti che ti chiedano il certificato penale fino alla settima generazione, oppure vengono a controllare chi è presente.

Normale routine si dice, niente presunzione di colpevolezza, ma è meglio prevenire si dice, ma molti si chiedono come mai le attività  illecite siano aumentate?

Forse perché l’economia e gli stati hanno necessità assoluta di questi fondi illeciti per superare le crisi?

Un proverbio diceva: “moglie e buoi dei paesi tuoi”.

I meridionali erano convinti che ormai i loro passati, le loro parentele non dovevano più pesare, ormai in luoghi lontani dalla loro terra, erano considerati ottimi cittadini, erano inseriti nel nuovo ambiente, rispettati e spesso considerati persone di valore e quindi volevano contribuire al benessere dei paesi che li avevano accolti e quindi avevano pensato di concorrere alle elezioni comunali.

Si ricordavano che negli anni passati, nei loro paesi di origine, molti comuni erano stati sciolti, perché erano stati trovati connessioni tra amministratori compiacenti, che avevano permesso che persone inquisite o loro prestanomi partecipassero ai bandi e li vincessero.

Ma non pensavano che anche loro potessero incorrere in questi rischi, erano persone per bene, mai incorsi in processi, mai condannati e tranquilli si erano candidati, in diversi comuni, e anche raccolto molti voti.

Male gliene incolse, perché ormai l’attività di controllo antimafia si era trasferita al Nord, dopo 30 anni si era scoperto che molte amministrazioni erano state infiltrate, se non controllate da persone inquisite o prestanomi.

A elezioni finite, si scopre che due consiglieri di un comune avevano parentele lontane con persone condannate anche 30 anni prima per traffici di stupefacenti o condannati per associazione mafiosa.

In un altro comune, altri eletti, sia donne che uomini, avevano contratto matrimonio con persone i cui parenti di secondo o terzo grado avevano parentele in tempi lontani con altri coinvolti in attività criminose.

Altri che avevano ricoperto incarichi importanti per tanti anni nei loro partiti, improvvisamente venivano accusati di lontane parentele, di cui nemmeno erano a conoscenza.

Questi esempi di alcuni comuni che nel 2040 erano stati sciolti per infiltrazioni mafiose, ma si potrebbero fare molti altri esempi, già dopo il 2010 alcuni comuni del Nord, come molti del Sud, erano incorsi nella tagliola dell’annullamento della volontà popolare.

Un altro, improvvisamente a due giorni della presentazione delle liste, per caso viene informato da una parente, che non vedeva, né frequentava da moltissimi anni, che il figlio di quest’ultima, si è sposato,  malgrado il parere contrario dei genitori, con uno condannato per attività mafiose e fa in tempo per cancellarsi dalla lista.

Sfortuna vuole che in quel comune poi si è scoperto che il Sindaco, era in affari con clan e affaristi di ogni genere.

In un paese dell’America nel 2040 un imprenditore di fama era diventato presidente del Consiglio, malgrado avesse subito infiniti processi, spesso finiti in prescrizione, quando non salvato da leggi ad personam.

Nello stesso paese, sempre un politico era diventato vicepresidente del consiglio, malgrado il partito, di cui era stato uno dei leader, era accusato di investire soldi in gioielli e attività bancarie, ed erano scomparsi diversi milioni.

Ancora si è in attesa della fine del processo.

Sarà che mi sembra di avere sbagliato la data della storia, ma forse è meglio trasferirla nel futuro e ai giovani che vogliono occuparsi di politica: attenti a chi frequentate, o meglio attenti a chi volete sposare o con cui volete convivere, meglio partecipare a bordelli, questi incontri carnali chiamateli “cene eleganti”!, non rischiate niente, anche se nel frattempo qualcuno vi accuserà di avere frequentato mafiosi.

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