Gli anni dei docenti

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CO.BA.S.

Non passano molti anni che l’effetto a cascata delle rivolte degli studenti non coinvolga anche i docenti, nella loro condizione di lavoratori.

Tutta l’esperienza di lotta degli anni 70 si ritrova alla fine degli anni 80 nel periodo della nascita dei CO.BA.S. (Comitati di Base della Scuola), acronimo che diventerà sinonimo di sindacati autonomi dai sindacati ufficiali.

I docenti non sono mai stati una categoria di lunga tradizione di lotta e si dividevano tra sindacati di tradizione più settoriale come lo SNALS (Sind. Naz. Lav. Scuola), che tendeva a privilegiare rivendicazioni sulla funzione docente, vista in antitesi a una funzione impiegatizia, e i sindacati di categoria della triplice CGIL-CISL-UIL che avevano acquisito un ruolo predominante dopo gli anni 80, in quanto sindacati di tutti il lavoro dipendente, sia nelle industrie che nel Pubblico Impiego.

Questi ultimi sindacati tendevano a non differenziare molto le distanze tra le diverse categorie, ma questo contenimento giocava al ribasso, mantenendo gli stipendi a livelli molto bassi di tutti i lavoratori.

Nel mentre il lavoro operaio usciva da una sconfitta storica all’inizio del decennio, fine del ciclo di lotte degli anni 70, nella scuola si riversava tutto il malessere e l’esperienza di lotta di quella massa di laureati usciti dalle università del periodo 68-77, riuscendo a coinvolgere anche i docenti più anziani, che non avevano grosse esperienze di lotta, ma che nel periodo della contestazione studentesca non erano stati al loro fianco.

Tra il 1986 e il 1990, di fronte all’ennesimo contratto al ribasso che tutti i sindacati avevano proposto ai lavoratori della scuola, ci fu una rivolta dei docenti, che organizzatasi al di fuori dei sindacati ufficiali, rappresentati sotto la sigla CO.BA.S. misero in discussione tutta una politica sindacale al ribasso e di contenimento delle dinamiche salariali, che contraddistinguevano i sindacati riconosciuti.

Assemblee nelle principali città italiane, riunioni nazionali a Roma dei loro delegati, portarono alla firma di due diversi contratti di seguito, tra l’87 e l’88, con aumenti stipendiali che nessuna categoria aveva mai ottenuto, e che gli stessi docenti non hanno mai più conquistato. Un effetto positivo di questo contratto si ripercosse sulle pensioni che alla dinamica salariale erano legate.

Quelle assemblee erano simili alle assemblee di 10 anni prima, quando buona parte di quei lavoratori erano studenti.

Le decisioni erano prese nelle assemblee e poi venivano riportate nelle assemblee nazionali, le scuole pullulavano di lavoratori, di diversa collocazione politica e culturale, che discutevano tra di loro e si confrontavano.

Per la prima volta nella scuola un contratto fu firmato non solo dai sindacato ufficiali, ma con la presenza di rappresentanti nominati dei lavoratori.

Quella rivolta inarrestabile diventò lo spauracchio non solo dei governanti, ma anche dei sindacati ufficiali.

L’imitazione dei COBAS (il termine diventò sinonimo dei sindacati di base, senza i puntini), tendeva ad allargarsi in tutto il Pubblico Impiego e nei trasporti, dove per anni i sindacati CGIL-CISL-UIL erano predominanti.

Con diverse sigle lavoratori di tutti questi settori si organizzarono autonomamente e misero in seria discussione le politiche di contenimento sindacale e di rappresentanza delle sigle confederali (CGIL-CISL-UIL).

Riunione dei lavoratori autoorganizzati (art. giornale 1987)

La presenza di questa sigla non si allargò ai lavoratori delle industrie, se non in alcune fabbriche.

Per bloccare l’ascesa, con l’accordo dei sindacati confederali, il governo di allora emanò nel 1990 “La legge di disciplina del diritto di sciopero nei servizi pubblici” (L. 146/90), che regolamentò in modo restrittivo la possibilità di indire scioperi nel Pubblico Impiego  e nei trasporti, non andando a limitare il diritto di sciopero nelle industrie, dove i sindacati confederali avevano la delega dei lavoratori, che stavano ancora sotto l’effetto della sconfitta degli anni 80.

Nel frattempo il movimento si divise in diverse sigle, con diverse prospettive, una più di rivendicazione del ruolo docente corporativo (Gilda), altre con prospettiva più allargata a tutto il mondo del lavoro, erede dell’egualitarismo delle lotte degli operai degli anni 70, con la prospettiva di unificare lavoratori della scuola e del lavoro dipendente  che nel frattempo si erano organizzati (COBAS, CUB).

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