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Per molti il treno ha significato modernità, progresso. Gino Severini-Treno attraversa la città

All’improvviso il mondo si è ristretto, le città si sono avvicinate.

Il treno sembrava inarrestabile nella sua corsa.

Questa canzone di Francesco Guccini testimonia l’impatto e la sorpresa del nuovo mezzo di trasporto.

Per altri ha significato emigrazione, abbandoni dei propri cari, dolore.

L’industrializzazione è passata anche attraverso i treni.

Poi dal trasporto collettivo dei treni, anche se c’erano vagoni per ricchi e per poveri, con il tempo, si è passato all’automobile, dalla strada ferrata all’autostrade, che raggiungono posti ancora più impervi.

Trafori prima, tunnel dopo.

Adesso il progresso diventa treni sempre più veloci per ricchi, treni locali sempre affollati e in ritardo e sporchi.

Attraversare l’Europa dal Portogallo alla Russia con treni super rapidi, tanto da far concorrenza agli aerei.

La Valle Susa si oppone, vuole fermare il progresso, bloccare i TAV (treni alta velocità) o meglio TAC (treni alta capacità) che dovrebbero spostare le merci tra i diversi paesi dell’Europa.

Sono 23 anni che lottano, sono riusciti a far cambiare in parte il progetto iniziale, li definivano antistorici, contro il progresso, ma con la loro forza e testardaggine hanno obbligati governi a ridiscutere il tracciato originario.

I loro metodi, coinvolgere la popolazione, discutere, confrontarsi, rispondere, informarsi sono diventati esempio per tutti.

Questo è il primo lascito di questa esperienza ormai di lunga durata.

E’ difficile sconfiggerli, azioni non violente per rispondere allo Stato che vuole proseguire indifferente alle loro richieste.

Altre volte rispondono per le rime, lanciando di tutto contro quelli che ritengono usurpatori.

In Italia ci sono movimenti che ormai protestano per tutto, contro le discariche, contro gli inceneritori, contro un inutile Ponte a Messina, contro le centrali nucleari.

Tutti definiti antistorici, contro il progresso, contro l’ineluttabilità delle scelte dei governanti, dei potenti, del mercato.

Eppure come in Val Susa hanno cambiato il percorso, si sono messi in discussione il ponte di Messina, le centrali nucleari.

Le persone vogliono discutere le scelte fatte sulla loro testa e sono disponibili ad affrontare anche molti rischi per difendere le loro convinzioni.

 

 

 

 

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