Una vergogna inimmaginabile
E’ vergognoso che l’Italia debba discutere di “IUS SOLI” nel 2013, in un mondo internazionalizzato, in cui le merci attraversano i continenti, in un mondo in cui le persone vengono trattate come merci e spesso vi è la tratta, gestita dalle mafie dei vari paesi, collegate tra di loro.
Dall’Ottocento l’Italia ha subito un esodo enorme e vi sono Italiani in tutti i continenti di seconda e terza generazione, si parla di 100 milioni, dispersi negli angoli più remoti della terra.
E dopo aver assistito agli attacchi leghisti contro i meridionali 20 anni fa, adesso assistiamo alla negazione dei diritti non solo contro gli immigrati stranieri, utilizzati per i lavori che noi abbiamo rifiutato, ma anche nei confronti dei loro figli, spesso nati in Italia.
Ragazzi nati, cresciuti culturalmente italiani con le speranze e le gioie dei loro compagni studenti.
Ecco una storia esemplare di una ragazza che non può ancora essere considerata Italiana, come tutti i ragazzi di genitori immigrati, riconosciuti cittadini dopo i 18 anni.
Melina è una ragazza diciannovenne nata in Italia cui è stata rifiutata la cittadinanza perché è stata in Ecuador (il paese di origine dei suoi genitori) per meno di un anno quando ne aveva quattro. Melina e suo padre Omero hanno contattato Domenica, una giornalista peruviana che vive in Italia da 22 anni e si occupa di tematiche legate all’immigrazione. In una trasmissione radiofonica Domenica racconta la storia di Melina e parla dell’iniquità della legge italiana sulla cittadinanza.
Italeñas
Documentario (6’) di David Chierchini, Matteo Keffer, Davide Morandini – Fotografia Matteo Keffer – Montaggio Guido M. Coscino – Musiche Gianmarco De Candia
Prodotto da ZaLab con il sostegno di Open Society Foundation e il patrocinio di comitato italiano per l’Unicef.
Senza vergogna c’è ancora chi si oppone anche in Parlamento.
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