Agire collettivamente
Una riflessione di Carlo Morgando sulla scuola e sulle iniziative da organizzare, contro la rassegnazione e l’affidarsi ai potenti.
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Una risposta.
Parliamo di sindacati e di appoggi alle lotte.
Molti di voi, che partecipate alle discussioni sui blog Q96, sono iscritti a sindacati, che vi ciucciano le tessere e poi i vostri dirigenti decidono nel segreto delle loro stanze, tenendo conto degli equilibri politici (Cgil con PD, Cisl con PD e PDL,Uil ruota di scorta) e non sempre seguendo le indicazioni dei loro iscritti e delle loro esigenze. Noi, come Cobas,(Franco, Francesco, Venere, Anna Grazia,…) quando i lavoratori hanno qualche problema, noi e i lavoratori, lo affrontiamo insieme, ne discutiamo, valutiamo le forze, organizziamo le iniziative, discutendo ogni volta come proseguire, ma noi siamo dentro il problema come lavoratori, non siamo dirigenti distaccati, noi, siamo lavoratori, noi siamo parte di Quota96, se poi abbiamo anche responsabilità all’interno dei Cobas, può solo servire per coinvolgere gli altri Cobas a darci una mano. Se le lotte e le iniziative nascono dai lavoratori, noi siamo dentro queste lotte, siamo con gli inidonei, in quanto abbiamo iscritti Cobas, siamo con gli ex-Lsu, in quanto abbiamo iscritti, siamo con i precari, in quanto abbiamo precari Cobas, siamo in Q96 perchè siamo Cobas quota96.
Poi discutiamo e organizziamo iniziative di largo respiro a livello internazionale con i movimenti antiglobalizzazione e il liberismo, a livello nazionale per la scuola pubblica, per il diritto alla salute,…. I Cobas sono parte di Q96, non sono sindacati esterni a cui rivolgersi per trovare appoggi.
Per questo c’è questo divario tra le nostre proposte e iniziative che abbiamo indetto e organizzato e quello che propongono gli altri, petizioni al PD, ai sindacati complici, alla stampa.
E senza rendervi conto anche voi siete “Cobas”, in quanto Cobas significa autoorganizzazione e i Q96 si sono autoorganizzati, hanno elaborato proposte, fuori dai loro sindacati, anche se poi per il ricorso si sono rivolti alla UIL per la maggior parte.
Vorrei poter concludere benvenuti tra noi Cobas, solo che noi abbiamo una visione più articolata, più politica che tende ad organizzare i lavoratori e che non si chiudano nel loro particolare, come per 2 anni ha fatto il comitato civico, pensando che se il problema rimaneva chiuso nei 4 mila vi era maggior possibilità di vincere. Qualche volta voler escludere gli altri può risultare vittorioso, ma spesso si perde.
Da mesi lo ripeto, le sedi Cobas sono aperte a tutti i lavoratori che vogliano fare iniziative più efficaci, non escludendo iniziative di pressione e di appoggio alle forze politiche disponibili.
I Cobas nel loro piccolo possono risultare vincenti (inidonei, lsu…) proprio perchè sono i lavoratori che si spendono nelle iniziative, mentre i grandi devono rispettare i loro equilibri tra correnti e non possono disturbare il manovratore.
Quanti scioperi hanno indetto in questo ventennio di Berlusconi, Cisl e Uil, Cgil? Hanno subito il taglio degli organici, il blocco dei contratti, la riforma delle pensioni, la riforma Gelmini,…. Dire che sono stati inetti è poco, forse erano anche d’accordo. Per voi è difficile abbandonare i sindacati con cui avete lottato e siete invecchiati, crescendo e maturando anche politicamente. I vecchi amori non si scordano, ma qualche volta il tempo fa svanire le illusioni.
Domani riprenderemo le valutazioni sul che fare.
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