Siderno discarica?

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Siderno discarica?

19/01/2020 Lavoro 0
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Le scelte “meditate” dell’ARO Locrideo-Grecanico

e la necessità di differenziare!

Vorrei intervenire sulla questione aperta su Riviera con due articoli usciti nelle ultime settimane.

Lo smaltimento dei rifiuti è una questione molto complessa e trovare una soluzione che chiuda il ciclo dei rifiuti non è semplice.

I rifiuti domestici sono suddivisi, ove i cittadini fanno la differenziata, in diverse categorie: multimateriale, carta, vetro, organico e indifferenziato ed altri tipo i rifiuti speciali, apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) e altro.

Mentre i primi tre con opportuni procedimenti di selezione possono essere selezionati e inviati a delle ditte specializzate, per il loro riutilizzo come materie prime e l’organico può essere trasformato in ammendante per concimare le piante e i terreni, l’indifferenziato è destinato a finire nelle discariche e successivamente negli inceneritori e nei termovalorizzatori.

I termovalorizzatori, che creano energia dagli scarti e gli inceneritori non sono immuni dai rischi di inquinamento ambientale, malgrado spesso le aziende degli impianti tendono a presentarli come sicuri.

Uno degli studi  più completi sugli effetti sulla salute è il progetto Moniter (pubblicato nel 2013 sulla rivista Epidemiology) che riguarda gli inceneritori di seconda generazione dell’Emilia-Romagna. 

Gli impianti moderni e ben controllati hanno un impatto molto minore sulla salute dei residenti, anche se è stato rilevato un eccesso di nascite pretermine.

Lo studio suggerisce una associazione tra esposizione a inceneritore e abortività spontanea. 

Infine per alcune forme tumorali vi è associazione con l’esposizione a inceneritori per rifiuti solidi urbani, unici indizi sulla possibile cancerogenicità delle emissioni da inceneritori.

Anche l’ultimo rapporto  del registro dei tumori della città metropolitana di Reggio Calabria ha evidenziato valori più elevati di tumori nella Piana  di Gioia Tauro, dove è presente un inceneritore e a  Sambatello dove è presente un TMB.

Non affronterò in questo articolo il trattamento  dell’organico con biodigestori anaerobici e i relativi rischi associati per la salute, già trattati precedentemente su questo settimanale.

Per quanto riguarda le discariche, Timpe Bianche a Siderno è l’emblema del disastro che permane.

Ho incrociato i dati delle tabelle uscite su Riviera e si rimane perplessi sulla suddivisione attuata per il trasferimento dell’indifferenziato da parte dei comuni.

Non è chiaro quale sia stato il criterio scelto, di sicuro non si è tenuto conto della proporzione tra rifiuti e popolazione, come si nota dalla tabella allegata.

Ne ci sembra siano privilegiati i comuni, che attuano la differenziata, che dovrebbero avere la precedenza, anche per obbligare i comuni che non la fanno ad attivarsi in questo senso, unica possibilità per uscire dal pantano e dall’emergenza rifiuti, a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Non penso nemmeno che ci sia un rapporto con la quantità autorizzata precedentemente dal piano regionale e allora sorge il dubbio: chi è stato a prendere questa decisione, in base a quali criteri? Vorrei maggiore chiarezza e se possibile una risposta.

Iniziamo dai dati, la potenzialità dell’impianto è al massimo di 130 tonnellate giornaliere, cioè 780 tonnellate settimanali.Nelle due settimane prese in considerazione la disponibilità era di 485 tonnellate nella prima settimana di dicembre e 550,90 ton.,  nella settimana di gennaio.

Molto probabilmente per problemi tecnici di funzionalità dell’impianto, oppure perché dovevano arrivare  rifiuti da Sambatello. 

Dovrei pensare che questa scelta, che ha significato lasciare l’indifferenziato nelle case  dei residenti dell’ARO LOCRIDEO-GRECANICO o spesso all’esterno per giorni, con tutti i fastidi inerenti, è legata alla necessità di soddisfare le esigenze dei comuni inerenti alla città di Reggio Calabria, che non poteva smaltire nell’impianto di Sambatello?Anche quando San Leo non riesce a smaltire tutto, una parte viene trasferita a Sambatello.

È una scelta ponderata lasciare i comuni della zona con i rifiuti in casa?

Mi soffermo su alcuni dati e le perplessità sono notevoli.

Prendendo due comuni con popolazione uguale, Gioiosa Jonica (7.114 abitanti) e Caulonia (7.119 ab.) si nota che la prima ha potuto scaricare, 31 tonnellate, Caulonia, nello stesso periodo, 96 ton., Bovalino (8.943 ab.), 38 tonnellate.

Altro confronto esplicativo è tra Marina di Gioiosa Jonica (6.541 ab.), totale, 48 ton., Roccella J. (6.416 ab.), 32 ton., Brancaleone (3.542 ab.), 46 ton..

Confronto tra Ardore (5.090 ab.), totale 20 ton., Bianco (4.267 ab.) 37 ton..

Per finire i due paesi più popolosi, Siderno (18.147 ab.) 126 ton., Locri (12.421 ab.), 50 ton..

Molto probabilmente queste differenze sono dovute al fatto che alcuni comuni hanno iniziato da poco a fare la differenziata e solo in alcune frazioni, e quindi hanno molto più indifferenziato da trasferire nel TMB.

Va bene la solidarietà tra comuni dei diversi ARO, ma è questa la soluzione, spostare i rifiuti dal TMB di Sambatello a quello di Siderno o viceversa?

I cittadini sidernesi, che fanno diligentemente la differenziata, per settimane si sono visti impossibilitati  a  smaltire i loro rifiuti,  anche a causa delle difficoltà di trasferire altrove l’indifferenziato accumulato.

Quindi a causa di ritardi anche di settimane, giustamente pensano che era meglio tornare alla raccolta nei bidoni nelle vie, aggiungendo i loro rifiuti a quelli di chi, per non pagare le tasse, continua imperterrito a scaricarli in ogni luogo nascosto, nei torrenti o nelle strade poche praticate?

Non sarebbe l’ora che si pensi in tutti i comuni, piccoli o grandi, di passare una volta per tutte alla raccolta differenziata o si preferisce che si arrivi alla situazione di qualche anno fa a Napoli o quella attuale di Roma? 

Si vuole tornare alle discariche con il percolato che si disperde nei torrente o nel terreno? Si vuole incrementare l’aumento di inceneritori o di termovalorizzatori con i rischi sanitari per l’emissione in atmosfera di sostanze potenzialmente cancerogene?
Una politica che non sappia rispondere a queste tematiche allontana i cittadini dagli eletti, non sarebbe più opportuno pensare a scelte di lungo termine, invece di pensare solo al piccolo orticello di casa propria, come ci verrebbe da pensare confrontando i dati?

Tabella rifiuti indifferenziato a San Leo

Francesco Martino

Comitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi
Articolo pubblicato su Riviera del 19 gennaio

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