MATRIA o Patria

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MATRIA o Patria

22/10/2022 Lavoro 0
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La mia Matria è il mondo intero!

Rifletto, in questi giorni di nazionalismi risorgenti e di guerre in atto tra popoli, sul rischio di un’ecatombe nucleare, che potrebbe scoppiare, se i diversi contendenti non si siedono a un tavolo, per risolvere i conflitti in atto.

Ci sono tanti contrasti in diverse parti del mondo, per noi diventano problemi solo quando una parte di queste popolazioni, che vive nei teatri di guerra, si sposta dal loro paese a uno confinante,  solo quando i barconi arrivano sulle nostre coste. 

Per uscire dai conflitti, dobbiamo ragionare in modo completamente diverso, altrimenti rischiamo che il genere umano scompaia.

Per la natura, che è femmina, questo non sarebbe un dramma, la terra avrebbe un’evoluzione di forme di vita diverse.

Siamo in un mondo patriarcale, lo si può vedere dalla trasmissione del cognome, ma molto di più dalla divisione dei compiti nella famiglia che si è imposta, uomini al lavoro e ai posti di comando e le donne a gestire figli, le cure e le faccende domestiche.

Solo in alcune parti del mondo le lotte e le rivendicazione delle femministe hanno modificato tali abitudini consolidate.

Mi sorge un dubbio e se fossero le donne ai posti di comando, questo potrebbe servire per uscire dai conflitti perenni  che hanno attraversato millenni di storia?

Patria, nazione, onore militare e tanti di quei valori sarebbero orpelli del passato?

Non è solo questione di donne al comando, ma di un pensiero diverso che si basa sul dialogo, sulla discussione, su rapporti meno tesi e sull’affettività come si vede nelle scimmie bonobo.

In questo gruppo di animali comandano le donne e si fa molto sesso, per attenuare le tensioni. 

Il vecchio slogan  degli anni ’60: fate l’amore non fate la guerra!

Allora vorrei ci abituassimo a parlare di MATRIA.

Dall’Enciclopedia Treccani:

“Matria. Luogo fisico e metaforico d’accoglienza, al di là delle appartenenze nazionali, etniche, religiose, sociali, di genere, ecc. , contrapposto alla patria come realtà storica definita dai discrimini dell’identità nazionale e dell’appartenenza nativa a un dato territorio.”.

Non mi appassiono tanto, in questi giorni, a discutere di torti e ragioni della guerra in Ucraina, degli antefatti e del perché dell’invasione russa.

Dovremmo parlare del nazionalismo russo e di quello ucraino, della contrapposizione tra est e ovest, dello scontro tra due mondi, delle mire della Nato? 

No, meglio parlare delle città distrutte in Ucraina da parte dell’esercito russo, dei morti ucraini e dei soldati russi mandati a combattere contro loro fratelli e sorelle.

Preferisco affermare che in un mondo che spende 2,100 mila miliardi di dollari in armamenti (dati SIPRI 2021), ci sono 828 milioni di persone che hanno sofferto la fame nel 2021 (dati FAO e altri), questo non è accettabile.

Invece di risolvere i problemi dei paesi poveri, con opportune campagne di crescita economica, educazione estesa a tutti  e investimenti in ospedali e sanità,  si aumentano i fondi in tecnologie più avanzate per costruire armi  più efficaci e letali e aumento delle spese militari.

Occorre che le vecchie generazioni al comando nel mondo, memori della guerra fredda e dimentichi delle rovine delle due guerre mondiali scoppiate in Europa, vadano in pensione ed emergano le nuove generazioni, abituati a scambiarsi informazioni, a studiare insieme, a lavorare negli stessi centri di ricerca.

Perché noi tutti abbiamo parenti in tutto il mondo, fratelli, sorelle, figli e figlie che si incontrano nelle Università, che condividono spesso gli stessi gusti, che viaggiano e visitano gli stessi luoghi, ascoltano canzoni, create da artisti di tanti paesi diversi, leggono libri e poesie di diverse culture, prodotte nei secoli, guardano con ammirazione i monumenti e i reperti storici, lasciatici dalle generazioni precedenti.

Non omologazione a un unicum culturale, ma diversità che faccia conoscere meglio la creatività e non la follia di noi umani.

Questa per me è la MATRIA, un mondo in cui tutti ne facciamo parte e venga guidata da persone sagge, non ancorate a un mondo in cui mostrare i muscoli, che è la religione di chi è al comando della Terra, quasi tutti di sesso maschile.

Sarebbe ora che si fermi la guerra in Ucraina, ci sia una tregua,  invece di armare ancora i vari eserciti, sperando che uno dei due collassi prima, con il rischio di una pericolosa escalation militare, fino ad una possibile guerra nucleare.

Cessare il fuoco subito e negoziato per la pace tra russi e ucraini, con la mediazione dell’Europa.

Gli stati dell’Europa invece di portare le spese al 2% del bilancio, si attivino e spingano a una conferenza internazionale dell’ONU, per affrontare tutte le questioni irrisolte nel mondo, senza preoccuparsi solo quando le guerre scoppiano in Europa.

Si apra una conferenza per la de-nuclearizzazione dei paesi con bombe nucleari, invece di creare ordigni ancora più potenti e più distruttive, per evitare che altri stati vogliano armarsi della stessa potenza distruttiva.

Nella Locride un gruppo di cittadini, movimenti e partiti si sta muovendo in questa direzione.

E’ stato creato un coordinamento, LOCRIDE PER LA PACE, per affrontare queste problematiche con i cittadini e i giovani, coinvolgendo in primo luogo le scuole, per un mondo di pace e la convivenza tra popoli diversi.

La prima scadenza prevista è il 5 novembre, in occasione della manifestazione nazionale per la Pace, che si svolgerà a Roma, indetta da centinaia di associazioni, riuniti sotto la sigla EUROPE FOR PEACE.

Nella stessa data, si sta organizzando una manifestazione a Siderno di tutta la Locride, allargata anche ad altri territori.

Tutti sono invitati ad aderire al coordinamento, per organizzare insieme le iniziative.

Pubblicato su Calabria Positiva, il mensile di Riviera, il 22 ottobre 2022

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