Maleducata? Vergognatevi!!!

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Maleducata? Vergognatevi!!!

04/04/2016 Lavoro Notizie Politica Scuola 0
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Onorevole disattento o …sull’attenti…

“Onorevole” Taricco, grati per la sua scortese risposta, che qui riportiamo per dovere di informazione:

” Mi faccia una cortesia scriva a qualcun altro, io non mi devo vergognare di nulla e lei è una gran maleducata. Mino Taricco”,

vorremmo capire dov’è la nostra maleducazione, in quanto io scrivo a nome di un gruppo di lavoratori della scuola (Comitato lavoratori Quota96 scuola) e almeno 4 mila fregati, che in tutti questi anni hanno cercato in tutti i modi possibili di intrecciare rapporti con tutti i gruppi parlamentari, compreso il suo.

Abbiamo inviato innumerevoli comunicati, richieste di risoluzione del problema di Quota96, che per non dilungarci troppo non riepiloghiamo, convinti che lei abbia letto le nostre comunicazioni, che lei sappia che abbiamo incontrato sottosegretari, responsabili del suo partito, presidenti di commissione, abbiamo fatto uno sciopero della fame, manifestazioni davanti al parlamento?

Ci dica perché noi per anni abbiamo dovuto subire rinvio, su rinvio, anche qui non le elenchiamo, perché lei è sempre attento a quello che scriviamo, mentre dopo che emendamento “Guidi” è stato bocciato in commissione nella legge di stabilità, successivamente è stato ripreso e approvato  in una successive legge, inserito in un emendamento onnicomprensivo?

Ci spieghi perché e lo chieda al suo Presidente del Consiglio, perché nel 2014, nel decreto Madia, dopo che alla camera, dopo due anni di attesa un emendamento a nostro favore era stato approvato, lei e il suo gruppo parlamentare avete deciso di bocciarlo al Senato, rinviando alla camera la legge per l’approvazione definitiva, senza più l’emendamento per Quota96?

Ci spieghi perché tanta fretta per far approvare questo emendamento “Tempa Rossa”, nella legge di stabilità 2015, che era contrastato dalle regioni interessate, mentre quando arriva qualsiasi proposta a favore di Quota96, non arriva mai in Parlamento?

Le sembra che sia sufficiente uscire dalla riunione del Consiglio dei Ministri, come ha fatto la ministra Maria Elena (Boschi), quando si discuteva di norme per le banche, in cui era interessata la vecchia banca di suo padre?

Forse lei non se ne era accorto della ripresentazione di un emendamento a favore delle aziende petrolifere?

Lei forse vive in un altro mondo, ma per le persone normali, non interessata ai giochi di potere, questi comportamenti richiamano interessi lobbistici e anche lei, come molti del suo gruppo parlamentare, subisce in silenzio o dovremmo dire si mette sull’attenti, quando viene presentato un voto di fiducia, proposto dal governo.

Contro di noi i diktat nelle varie commissioni da parte del governo sono innumerevoli e così i voti di fiducia in Aula contro proposte o emendamenti a nostro favore?

E’ abituato a votare senza leggere quello che vota, perché non ci risponde nel merito della questione da noi posta?

Avete intenzione di privilegiare qualche altra lobby, oppure avete intenzione di trovare la soluzione di Quota96, ferrovieri, esodati e altri, che dal 2011 sono  in balia delle vostre scelte?

Ci risponda anche scortesemente, ma ci risponda, chieda al suo Presidente del Consiglio, invece di rinviare sempre alla legge successiva queste gravi e serie problematiche, di aprire i cordoni della spesa, attingendo ai risparmi ottenuti dalle nostre tasche e con i sacrifici imposti a tutti i lavoratori dalla Fornero e dal suo partito.

Sono almeno 10 miliardi annui dal 2011 con la norma Fornero se non lo sapesse, come confermato dalle Corte dei conti in questi giorni, risparmi che si aggiungono alla precedente norma sulle pensioni, legge 247/2007, Governo Prodi e Ministro del Lavoro Cesare Damiano per complessivi 30 miliardi annui.

A lei e al suo partito  chiediamo di inserire una piccola norma, da inserire nel DEF, che accontenti tutte le categorie in questione e chiuda questa partita ormai fuori tempo massimo!

Lo dica al suo gruppo parlamentare che non si può morire a scuola (come succede nel silenzio e noi lo abbiamo denunciato) in attesa che voi decidiate di affrontare le questioni che a qualcuno stanno a cuore, mentre le piccole e meritorie storie che interessano migliaia di persone restano in sospeso.

Aspettiamo atti concreti, non parole.

Il suo Presidente del Consiglio afferma che voi siete il Governo del fare, non vorremmo essere oltre che maleducati, anche scortesi, al momento ci sembra il  governo del fare …favori a pochi, smentiteci e fate leggi per le persone normali, come i Q96, esclusi da qualsiasi intervento legislativo in tutti questi 5 anni.

 Comitato lavoratori Quota96 scuola  (tutti quanti maleducati secondo lei)

                                                                                4 aprile 2016

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La lettera incriminata:

A tutti i parlamentari del PD

Finalmente abbiamo la conferma di ciò che avevamo sempre pensato: eravate troppo impegnati a presentare ed approvare emendamenti per voi e gli amici vostri per potervi  occupare di comuni cittadini come i QUOTA 96, così nel 2014, nel 2015 e adesso, nel 2016, chi dovrete accontentare?

VERGOGNATEVI !

Per noi nessuna occasione è stata mai quella buona, potrebbe esserlo il prossimo Def ?”

Comitato lavoratori Quota96 scuola

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Questo era il comunicato di introduzione  inviato ai giornali per la pubblicazione:

Il comitato dei lavoratori Quota 96 della scuola è  indignato dagli ultimi avvenimenti politici che hanno coinvolto il PD, nella persona della ministra Federica Guidi e in particolare da quanto scaturisce da un’intercettazione in cui  – parlando con il suo compagno Gianluca Gemelli – gli garantiva il via libera a un emendamento alla legge di Stabilità che andava incontro ai suoi interessi imprenditoriali (emendamento inserito nel decreto Sblocca Italia, che era stato  bocciato).

Un’intercettazione che chiama in causa il centro del potere del governo Renzi, visto che la Guidi cita anche la ministra Maria Elena Boschi: “se  Maria Elena è d’accordo”.

Tutto ciò dimostra, ancora una volta, che i nostri governanti continuano a garantire i loro privilegi e usano il loro potere politico per i propri interessi, dimenticando troppo spesso, che il loro ruolo è quello di essere i garanti dei diritti dei cittadini, che invece continuano ad essere calpestati.

L’indignazione dei lavoratori del Comitato Quota 96 scuola li ha spinti ad inviare il seguente laconico messaggio ai Parlamentari del PD che hanno continuato ad ignorare per anni il loro problema bloccando qualsiasi emendamento presentato in loro favore, in svariate occasioni, pure nelle varie leggi di stabilità emanate nel 2014,2015,2016 e nel  decreto Madia.

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Ultima risposta dell’on. Taricco

Dopo aver letto la presente devo purtroppo confermare quanto scritto nella mail precedente, io leggo ciò che approvo e trovo assolutamente normale che un emendamento che il governo intenda approvare se non riesce in un provvedimento lo ripresenti in un altro. Lei potrà anche non gradire o non condividere ma anche alla Camera o al Senato non tutto ciò che ciascuno di noi riterrebbe giusto si riesce a fare.

Quanto al tema da lei posto nel merito “quota 96” mi ricordo benissimo quando lo approvammo alla Camera e poi fu tolto al Senato, mi sembra di ricordare per mancanza di copertura, e poi ci fu comunicato che sarebbe stato trattato insieme alle altre  misure di flessibilità in uscita, ma il motivo per cui la prego di non importunarmi più è il tono, sgradevole e volgare.
Vede, sarò un po’ all’antica, ma così come rispetto il mio impegno istituzionale e faccio di tutto per svolgerlo con onore, e rispetto tutti coloro che ho occasione di incontrare e con cui ho occasione di entrare in relazione, ho una pretesa, che forse a lei potrà sembrare assurda, che è quella di essere parimenti rispettato. Ed il tono suo e di tanti suoi colleghi, non aiutano a creare le premesse perché ci si possa capire. Io non sono ne disattento ne sull’attenti, sono un cittadino a cui molte migliaia di altri cittadini, della cui stima mi sento onorato, hanno chiesto di ricoprire questo incarico, e cerco, senza presunzione, di svolgerlo al meglio delle mie capacità.
E’ legittimo che lei, se lo crede, continui la sua battaglia, ma se posso permettermi un consiglio riveda atteggiamento e toni.
Con cordialità.
Mino Taricco
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Ai valorosi Quota96.

Se lo ritenete opportuno, potete inviare questo mio sfogo a Taricco? Ho cercato di essere gentile, ma la rabbia è davvero tanta.

MASSIMA 200, MINIMA 110.

I numeri sopra citati rappresentano, nonostante la quotidiana pasticca contro l’ipertensione, la mia pressione arteriosa di oggi alle ore 14 quando sono tornata a casa dopo cinque ore di Scuola Primaria. E sono fortunata perché se fosse stato lunedì i valori sarebbero stati ancora più alti perché le ore di servizio sarebbero state sei.

Anche io sono all’antica e sono anche antica perché ho 64 anni di età ma soprattutto sono antica rispetto ai miei alunni che di anni ne hanno 6 oppure 7.

Sono all’antica perché ho studiato e mi sono formata in base alla Costituzione Italiana che ora è considerata obsoleta infatti tempo fa il ministro Boschi ha affermato che gli Italiani da 60 (?) anni aspettavano una riforma della Costituzione Italiana.

Anche io pretendo di essere rispettata come cerco di rispettare gli altri.
Dico cerco di rispettare perché negli ultimi tempi ciò mi resta sempre più difficile.

Come posso nutrire sentimenti positivi nei confronti di chi costringe adolescenti e bambini di pochi anni di vita, vivaci, briosi, pieni di energia, a convivere per diverse ore al giorno con insegnanti anziani, stanchi, avviliti, amareggiati?

Come posso stimare e rispettare chi costringe bambini e ragazzi ad essere educati da insegnanti condannati a stare a scuola anche quando le loro forze fisiche, psichiche, morali non glielo permettono più?

Come posso rispettare chi mi costringe ad ascoltare, con vergogna e rabbia, fatti di cronaca in cui sono coinvolti insegnanti che a causa della loro età avanzata perdono la testa di fronte alla naturale vivacità dei loro alunni?

Quali sentimenti posso provare nei confronti di quelle persone che hanno scelto di occuparsi del BENE del Paese, sono pagate per questo e, però, non provano ad immaginare come sarebbe più serena, piacevole, efficacemente formativa e GIUSTA una scuola dove operano insegnanti freschi, dinamici, entusiasti, come ero io fino a qualche anno fa?

Quali sentimenti posso provare nei confronti di chi provoca in me quotidianamente un senso di frustrazione, di impotenza, di inadeguatezza?

Quali sentimenti posso nutrire nei confronti di chi, nonostante sia preposto a farlo, non si preoccupa della conseguenza che questo prevedibile stato d’animo degli insegnante più vecchi d’Europa e, quindi, questo modo di fare scuola può avere sulla formazione degli alunni che vengono loro affidati?

Io non sarei tanto preoccupata del tono con cui mi vengono rivolte le richieste, mi preoccuperei soprattutto della validità delle richieste, mi sentirei obbligata a documentarmi o a rinfrescare le mie conoscenze, i miei ricordi . Mi sentirei in dovere di dare delle risposte chiare, soddisfacenti e soprattutto sincere ( quanti aggettivi ormai fuori moda!).
Riterrei doveroso farlo per il mio ruolo, ruolo che nessuno mi ha obbligato a rivestire ma che io ho scelto. Le richieste che competono il mio incarico non mi dovrebbero sembrare mai un’importunità , anche quando mi vengono rivolte in un modo a me poco gradito. Me lo imporrebbe non solo la coerenza con il mio incarico ma anche la mia dignità, la mia coscienza , il rispetto verso gli altri e anche ,e forse soprattutto, il rispetto verso me stessa.

Vincenza Giannitelli (una antica ” maestra” di Scuola ” Elementare”, che amava il proprio lavoro e che ora rimpiange la dignità e il rispetto che, in modo poco coscienzioso e poco lungimirante, qualcuno ha tolto a lei e alla Scuola Italiana).

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L’Onorevole “importunato” e la Maestra “arrabbiata”

Inviamo la lettera di Vincenza ex Quota96 (ormai Quota 100&+) che ha risposto in modo “garbato” alla risposta dell’on. Mino Taricco, che aveva avuto uno scambio di vedute con noi, sulla richiesta di intervenire per risolvere nel DEF la questione Q96 e che non aveva gradito il nostro tono ironico sulle ultime vicende del governo Renzi (dimissioni Guidi, a seguito di indagini della procura di Potenza sul suo compagno nell’affare ENI).
Per noi rimane aperto e insoluto il pensionamento dei Quota100&+, se dopo 5 anni (una legislatura normale) ancora non vediamo spiragli, abbiamo tutto il diritto di esprimere anche in modo irrituale le nostre rivendicazioni.
Preferiamo questa volta rispondere con le parole di Vincenza, nostra compagna di sventura, all’accusa di non avere rispetto per l’onorevole e le istituzioni.
Continuiamo a ripetere al Governo: avete o no intenzione di risolvere la questione Quota100&+ ?
Attendiamo risposte

Comitato lavoratori Quota96 Scuola 8 aprile 2016

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