Un uomo solo al comando!

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Un uomo solo al comando!

10/05/2015 Lavoro Politica Scuola 0
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LA REPUBBLICA DEGLI IGNORANTI!

Il titolo dell’articolo potrebbe essere gli ignoranti al potere, il potere degli ignoranti, meritevoli di finire in una scuola per studiare, rivolto a un’infinità di persone, da giornalisti in auge, a politici al potere, a figure secondarie assurte a ruoli fondamentali.

Abbiamo assistito al più inverecondo attacco ai diritti fondamentali delle persone e dei lavoratori, ormai trattate alla stessa stregua di una qualsiasi merce asservita alle esigenze della produzione di profitto, dalla salute alla scuola, passando per le pensioni e in TV in trasmissioni seguite come fossero il vangelo, continuano a girare personaggi che in un paese colto sarebbero messi in condizioni di non nuocere, personaggi contesi e lisciati dal conduttore televisivo perché porta audience, ascolti e soldi per lui.

Assistiamo impotenti all’apparizione di personaggi creati in questi salotti del vuoto, che diventano importanti e da maschere secondarie, sconosciute ai più, diventano presidenti di regione, Lazio e Piemonte sono esempi paradigmatici.

Personaggi che hanno distrutto i servizi fondamentali e aumentato le tasse, anche per sopperire  alle tangenti che durante i loro governi sono girate copiose.

Vediamo girare giornalisti, incapaci, assurti a opinion maker, quando non falsificano i loro titoli e diventano anche personaggi autorevoli.

Macchiette su cui dilettarsi, ma causa di ogni nostro problema.

Parlano, parlano, si sentono importanti e sparano sentenze contro la scuola che non è più quella di una volta, seria, nella quale si studiava davvero e gli insegnanti erano davvero preparati, non come quelli di adesso che vogliono essere assunti solo perché hanno fatto qualche supplenza, solo per 15 anni senza essere giudicati.

Invece loro affermano di essere preparati e competenti, politici senza uno straccio di titolo, solo diplomati, in quanto non riescono nemmeno a prendersi uno straccio di laurea, come affermano loro.

Nemmeno in questa scuola che da i titoli a tutti, loro sono riusciti ad arrivare a una laurea, mentre gli incapaci supplenti e i docenti vari, di ruolo di titoli ne hanno a iosa, lauree almeno quadriennali o specialistiche, titoli ulteriori obbligatori per avere altri punteggi e anche passati per concorsi, ma di sicuro avendo fatto la gavetta nelle scuole di tutto il paese, per coprire i buchi di organico che di anno in anno si liberano in scuole diverse, a 30 o anche a 40 anni, da un comune all’altro, nelle scuole sgarrupate, nelle scuole di periferia, nelle scuole abbandonate.

Vogliono una scuola che elimini il sapere della critica, che si adatti alle esigenze di una merce scadente, in un paese asservito alle esigenze del mercato neoliberista.

Ecco perché serve “un solo uomo al comando”, con una corte di ignoranti come lui, che sanno che senza il loro capo non sarebbero niente, servi sciochi del padrone, senza arte o parte.

Abbiamo subito un ventennio di questi personaggi, yes men, escort (uomini e donne) contenti di essere arrivati al potere perché non discutono mai, né mettono in discussione quello che il capo decide.

E dopo questo periodo abbiamo dovuto subire il “potere dei tecnici”, quelli con la laurea, i bocconiani, come fossero la verità assoluta, indiscutibile, senza errori o sbavature, anche questi ossequiati dai conduttori televisivi, sempre ossequiosi e plaudenti e anche questi grandi scienziati,  ligi ai poteri neoliberisti, anzi artefici di tali ricette, hanno dimostrato la loro ignoranza, per non parlare della loro malafede.

Allungamento dell’età pensionabile, esodati e poi si scopre che hanno ridotto alla fame pensionati, lavoratori e famiglie, che le loro ricette non funzionano, per finire svergognati, poiché una corte dimostra che hanno agito da banditi, senza rispettare le norme.

In altri paesi sarebbero banditi o incarcerati e messi in condizione di non nuocere, e invece li vedi ancora apparire senza vergogna in questi studi dei task show del nulla, come fossero vergini o angeli del cielo.

Anche questi a parlare di merito, competenze e frattaglie varie, quando la loro salita al potere è stata decisa da altri, perché anche questi eseguissero gli ordini di chi decide di vita e di morte delle persone.

Merito, concorso, test, una scuola che eroghi competenze, utili solo a ignorare la realtà che ci circonda, ignoranti dell’insieme e senza tanti grilli per la testa.

Ignoranti loro, partigiani a favore del potere, ignoranti i nuovi studenti, preparati solo per centri commerciali, nei reparti di vendita, per call center o fabbriche automatizzate.

Anche questi contro la scuola e contro gli insegnanti, teste calde che non subiscono, che non vogliono adeguarsi ai dettami del grande pensiero neoliberista.

E adesso assistiamo ai nuovi salvatori della patria, di centro, di destra o di periferia, anche questi creati da questi fantomatici luoghi di dibattito pubblico, ma centri di diffusione di ignoranza, scazzi e chiacchiere infinite.

Ecco perché la scuola deve essere domata, controllata, gestita, come il paese da una caterva di servi acclamatori del re, senza autonomia, senza proteste.

Il grande capo pensa, riflette e decide e non si discute, la corte degli ignoranti di cui si circonda non blatera, non sa che dire, non sa che ripetere il solito mantra, noi siamo bravi, noi siamo i migliori, noi siamo la forza invincibile e chi si oppone lo distruggeremo.

Se questo vale per il governo, vale anche per la regione, il comune, ma anche la scuola, un capo-padrone, con una piccola corte di yes men, che decide, pensa e premia i suoi sudditi, se si comportano secondo i suoi dettami.

Ecco perché la scuola si ribella perché di salvatori della patria ne abbiamo avuti a sufficienza, conductor, dux, imperator o rex ne abbiamo piene le scatole e di ignoranti, con o senza laurea, questo paese ne può farne a meno.

Ci vuole una scuola che non racconti favole, come fanno loro, ma che educa ai diritti, alla condivisione del sapere, alla costruzione di cittadini coscienti e critici e questa scuola si è sempre opposta ai loro desideri e i lavoratori della scuola, i più coscienti, sono convinti, oltre dei loro diritti, anche che loro sono dall’altra parte, contro il potere dell’ignoranza, perché tutti sappiano scegliere, in modo critico, sia il parlamentare, il governo e non si facciano imbrogliare dall’ultima vendita del prodotto meraviglioso, spacciato come novità.

Ecco perché il nuovo miracolato della TV non può subire la rivolta dei lavoratori della scuola, perché come si dice il re è nudo, alle chiacchiere i docenti contrappongono la loro forza, la passione e la fatica del crescere ed educare generazione su generazioni, e come sempre non sono stati ancora domati, non accettano la subalternità di essere giudicati da un capo incompetente e spesso ignorante, anche lui miracolato dirigente e sovrano assoluto.

“Spegnete” la TV, mandate all’altro mondo i servitori del reame nei media e continuiamo la rivolta dal basso, contro il re e contro i suoi ossequiosi valvassori nella scuola.

Torniamo ad essere protagonisti e coscienti della nostra potenza contro l’ignoranza al potere.

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