Siderno tra 10 anni?

Ambiente - Cultura - Lavoro - Scuola

Siderno tra 10 anni?

25/01/2021 Lavoro 0
image_pdfimage_print

La salute a Siderno sarà un opzional?

Ormai mi viene da pensare che a Siderno invece di risolvere i problemi ambientali e sanitari , si tende a peggiorare la situazione.

A partire dall’aprile 2016 tutte quelle problematiche presenti sono venute fuori, chiudere gli occhi non è servito molto.

Come cittadini di Pantanizzi volevamo risolvere il problema della presenza di un’azienda chimica (ex Axim), che anni prima avendo impuzzolentito con i suoi odori l’aria.

I cittadini avevano raccolto 700 firme, inviate agli enti preposti e ai Commissari, ma come al solito nessun ascolto.

Improvvisamente il mostro nascosto, dimenticato, la BP viene tirato fuori dal sindaco Pietro Fuda, a noi increduli.

Per fortuna, Sasà Albanese, ha un lampo di memoria  e trova il modo di far uscire, dalle tenebre o meglio dai cassetti chiusi, i documenti del 2003 dell’ex Commissario straordinario di rifiuti, che attestano che la fabbrica ha ancora nella sua pancia dei materiali tossici e velenosi.
 Non passa molto tempo, e ad inizio 2017, esplode la questione dei veleni sotto la SIKA, azienda che ha acquisito la Axim, e nei pozzi privati della zona intorno.

Nel frattempo iniziano i problemi legati alla raccolta differenziata dei rifiuti e nel tempo l’abitudine ad inondarsi di fetide puzze nella zona di San Leo e Pellegrina.

Basterebbe questo per farci uscire di casa e protestare, ed infatti l’8 luglio 2017 2.500 cittadini, anche di altri paesi con i sindaci della Locride, a fianco del Sindaco Fuda e il vescovo Francesco Oliva, attraversano Siderno e si riversano in Piazza Portosalvo a chiedere la soluzione delle problematiche ambientali.

Sembrava fosse arrivata una fresca aria di cittadini che si organizzano per chiedere i più basilari diritti.

La Regione interviene, nel 2018 finanzia con solo 300 mila € la bonifica della BP, malgrado una richiesta di 1.570 mila. 

In questi giorni sono iniziati i lavori per eliminare i bidoni e le cisterne presenti, per allontanare i rischi di ulteriori fuoriuscite di veleni.

Giorni fa, è stato promesso dall’Assessore De Caprio un ulteriore finanziamento per risolvere una volta per tutte la questione.

Aspettiamo, sperando che le promesse vengano mantenute.

Almeno, una vittoria parziale si è ottenuta, merito di tutti, amministrazione comunale, tutti i consiglieri, associazioni ambientaliste e cittadini in primo luogo che ci hanno seguito e partecipato alle nostre manifestazioni e anche i commissari che hanno continuato a seguire la pratica, fino ad adesso.

Il problema dei veleni nei pozzi privati e nei piezometri Sika si scontra con l’incapacità di Arpacal di trovare l’”assassino”, malgrado continue analisi, buchi nell’acqua e 170 mila € di finanziamento.

Proposte alternative, da parte delle associazioni ambientaliste, alle ipotesi dell’Arpacal  per come condurre le indagini non vengono accettate.

Ci troviamo in un cul de sac.

Sono arrivate al Comune le ultime analisi della Sika sui veleni presenti nei piezometri aziendali.

Le “puzze” provenienti dall’impianto TMB di San Leo ci permettono di goderci effluvi odorosi, in gran quantità  d’estate, e costringono i residenti vicini a chiudere le finestre di casa.

Ci mancava pure un incendio a settembre per farci rizzare le orecchie.

Da anni la Regione ci fa proposte di impianti di tipo diverso a quello attuale, primo è stato un impianto anaerobico, rifiutato perchè le spore velenose e mortali di botulismo e altro resistono alle temperature, e in caso di fuoriuscita si rischiamo epidemie.

Un fantomatico impianto di carbonizzazione idrotermale, respinto in ogni luogo, anche questo  sonoramente bocciato dalle associazioni ambientaliste nel 2018.

Sembrava che potessimo stare tranquilli, malgrado le estati con le finestre chiuse causa veleni, identificate come puzze, continuassero a spostarsi tra Agnana, Locri e Siderno.

Una condivisione di olezzi che in altre parti avrebbe portato a forti proteste. 

Mugugni  e proteste nei social, ma niente di clamoroso.

Si trovano sempre i soliti messaggi: “Godiamoci il bel mare e il bel tempo estivo. Che bello il nostro mare, sfondi cristallini….”. 

Assuefazione al vivere tranquillo.

Si da il caso che qualcuno lavora nell’ombra, prima di finire il suo mandato,  l’Amministrazione regionale, senza renderci bene conto ci ha appioppato un “ampliamento” dell’attuale impianto.

Appena insediata, la nuova maggioranza prosegue nel suo intento di risolvere i problemi dei rifiuti, e quale migliore soluzione che proseguire  nell’iter burocratico e requisire altre aree.

Quattro linee diverse, due per il recupero dei materiali, tutte che emettono le identiche sostanze velenose, tossiche e puzzolenti e il raddoppio dell’area occupata.

Nasce il Comitato “Siderno ha già dato”, che sta cercando di farsi ascoltare e bloccare questo ulteriore e devastante impianto dei rifiuti per la zona.

Un incontro con Assessore De Caprio e i suoi tecnici, in questi giorni, ha dimostrato con quanta noncuranza, scarsa competenza è gestita questa pratica, appaltata di fatto al progettista. 

Ci compreranno con 42 milioni, 60 posti e la speranza che non si sentano le “puzze” dei veleni e che un altro incendio non illumini la notte di San Leo?

Bastasse questo, abbiamo il depuratore consortile, sempre nella stessa zona, che ogni tanto spurga odori e olezzi, sempre piacevoli, quando le pompe sono sovraccariche o si bloccano.

Visto che ci siamo, Siderno è il centro della Locride, il paese delle puzze  e dei veleni dal 1980, perchè non trasferire gli scarichi delle acque di tutto il comprensorio, altre condotte che dai paesi montani e dai paesi costieri convergano sul Novito, a completare un disegno che porterà Siderno ad essere l’unico paese della zona che ha un chiuso il ciclo dei rifiuti solidi e liquidi di tutti.

Faremo contenti i sindaci del Torbido che, nella loro area, l’impianto non lo hanno accettato; quelli di Canolo, Agnana e Gerace che scaricheranno merda e piscio in chilometri di condutture, malgrado il progetto previsto anni fa si è dimostrato fallimentare.

Avremo il ringraziamento degli attuali gestori che dichiarano di avere un impianto all’avanguardia, che è sottoutilizzato, promettendoci, anche loro, che questo ci permetterebbe di avere costi di gestione inferiore  e quindi guadagni per tutti (i profitti aumenterebbero di sicuro). 

E le puzze chi se le prende, sempre San Leo e non solo!

I Commissari governativi, alla riunione del 13 ottobre in Regione, hanno detto chiaro e tondo che non lo accetteranno!

Di cosa dobbiamo preoccuparci, tra poco apriranno la Casa della Salute!

Saranno in ritardo con i tempi, ma appena avremo tutti questi impianti funzionanti alla perfezione, senza alcuna emissione, niente veleni, tutti, vecchi e anziani, con il clima che abbiamo non avremo bisogno di niente, saremo tutti, giovani e vecchi, perfettamente sani e baldanzosi.

Per quattro lenticchie, ci stiamo vendendo il futuro di Siderno.

Se non abbiamo una visione diversa sulle attività che  portano occupazione, lavoro e benessere per tutti, la Casa della Salute invece di essere una opportunità, diventerà una necessità per l’aumento degli ammalati, per malattie polmonari e anche cardiovascolari, causa inquinamento ambientale.

Vorrei confrontarmi con giovani e vecchi su come vorremmo Siderno tra 10 anni, una bella cittadina turistica oppure il paese degli ammalati?

Pubblicato su Riviera il 24 gennaio 2021

Visits: 2