La bandiera ROSSA dei COBAS
RIPULSA delle bandiere rosse.
“Ieri partecipando alla manifestazione di Palermo ho avuto un moto di repulsa verso due bandiere rosse dei Cobas, desideravo che la protesta non avesse etichette. Ho scambiato delle parole con i colleghi quota96 che aderiscono al movimento “cobas” che mi hanno fatto capire il contributo costruttivo che tale sindacato sta portando alla nostra lotta. Gentilmente, su mia richiesta, loro hanno appeso alla loro bandiera un cartellone di quota96. Ringrazio questi colleghi per quanto hanno fatto e per la grinta che hanno mostrato; sono contento di averli conosciuti. Non bisogna dividersi ma capirsi e compattare le energie per aumentare la forza d’urto necessaria a sfondare il muro che ci divide dal traguardo.
Antonino 52″
Antonino 52, grazie della tua riflessione sui Cobas, questo sito è gestito da un compagno Cobas, che lo dichiara apertamente, come lo sono io.
Spesso faremmo a meno di doverci mettere in prima fila nelle manifestazioni, ma siamo obbligati da 2 problemi: la delega dei lavoratori e la complicità dei sindacati, che spesso sono legati a diversi partiti.
Sulla prima, noi possiamo lavorarci, dimostrando ai lavoratori che siamo con loro e dentro le loro lotte.
Sulla seconda è più difficile, in quanto i lavoratori si fidano ciecamente e aspettano che questi “grandi sindacati”, che hanno i numeri dalla loro parte, milioni di tessere, si mobilitino a difesa dei loro tesserati, ma questi dirigenti debbono rispettare gli equilibri interni tra le varie correnti, ognuna legata, nemmeno ai partiti, ma ai singoli capicorrente dei partiti.
Quelli che dicono di non portare le bandiere sono poi quelli che un partito o un sindacato, che non li difende, nemmeno di fronte a questa ingiustizia enorme, lo hanno.
Non ti fare imbrogliare, la famosa frase “qui non si fa politica” è l’affermazione più politica che esiste, quelli che la dicono sono quelli che poi raccolgono voti per i partiti (meglio le correnti), quelli che ti conoscono e ti dicono “vota questo parlamentare, è un mio amico, lo conosco bene, ci aiuterà”, per scoprire poi che ha aiutato solo lui, i suoi figli e i suoi amici.
Si nascondono dietro l’apoliticità o asindacalità o “scendiamo in piazza senza bandiere” per poi portare un vessillo che in cui tutti dovremmo identificarci, ma che richiama alla più becera politicità.
Mi ricordo “la maggioranza silenziosa” degli anni 70, la cui componente maggiore era la borghesia di destra, quella dei grandi giornali come il Corriere, finito in mano della loggia P2 e non mi dilungo più di tanto, ma tu credi che all’interno del COMITATO CIVICO, NON CI SIANO ISCRITTI AI PARTITI DI GOVERNO? Credi che tra questi non ci siano quelli che in quegli anni stavano dall’altra parte (DC e fascisti (MSI)), quelli legati ai servizi segreti, che si servivano di loro per la strategia della tensione.Molti di quelli sono anche diventati parlamentari e adesso, come allora, difendono lo “status quo”. Non dico, per non creare equivoci, che quelli del CCQ96 erano tra gli stragisti, molto probabilmente erano e sono delle persone “perbene”, come si diceva una volta, lontani anni luce dalle mie posizioni di allora e di adesso, ma non per questo non lotto con chi condivide le mie battaglie a difesa dei lavoratori.
Sai quanti hanno cambiato casacca, anche tra quelli che volevano spaccare il mondo e si sono offerti al migliore offerente, nei sindacati, nei partiti e anche ai “padroni”, come venivano definiti allora?
Sai quanti iscritti ai sindacati si sentono rappresentati da FI, Lega e li hanno votati e mantenuti per 20 anni al potere e ci hanno, in parte con queste scelte, portati alla situazione che stiamo vivendo?
La perdita della memoria porta a questa, si parla solo del terrorismo di sinistra, ma quello di destra si preferisce dimenticarlo, perchè hanno preso il potere.
Ti chiedo di non farti imbambolare, siamo ormai vecchi.
Se i sindacati “grandi” avessero voluto difenderti sarebbero scesi in piazza, se i partiti a cui molti di Q96 aderiscono avessero voluto approvare la norma salva Q96 avrebbero tutte le forze e troverebbero i soldi, ecco spetta, anche e non solo, a noi Cobas prendere in mano questa lotta e non è semplice, ecco perchè gli altri sono lontano dai lavoratori.
Indicono manifestazioni quando stanno contrattando con il governo per arrivare a mediazioni, sempre in perdita per noi, ma che loro spacciano come vittorie. Guardati tutte le “riforme” a iniziare da quella Amato del 1992, per passare a Dini, Prodi, Maroni, Damiano, Fornero e dimmi quale è stato il contributo determinante dei sindacati grandi, hanno solo rallentato nel tempo quello che era l’idea iniziale, ridurre al silenzio le mobilitazioni e stringere il cappio alle conquiste operaie degli anni ’70 su sanità, pensioni e scuola.
Dobbiamo riconquistare i nostri diritti e tutte quelle conquiste erano state ottenute dai lavoratori con una bandiera che sventolava, era di colore ROSSO in maggioranza e la portavano con orgoglio i lavoratori della sinistra, che di quelle conquiste sono i veri artefici, ma ormai i dirigenti, che grazie alle lotte hanno ottenuto premi e onori, li hanno abbandonati.
E noi COBAS, che siamo minoranza tra i lavoratori, di tutto quello abbiamo memoria.
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