I tempi della giustizia

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I tempi della giustizia

26/11/2014 Lavoro Politica Scuola 1
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Lo Stato inadempiente!

Oggi la corte di giustizia europea su  ricorso di alcuni sindacati ha stabilito che lo Stato italiano non può continuare a non stabilizzare il personale precario. Ritiene che anche se è possibile utilizzare personale precario occorre fissare un limite certo.È possibile prevedere contratti di supplenza continuativi ma non oltre un certo numero di anni.

Si è passati da una fase in quei diritti venivano conquistati spesso con lunghe lotte e poi regolate  con legge dello Stato, a una fase i cui i tribunali regolano assunzioni e diritti e nessuno riesce a creare aggregazione e lotte per i diritti.

Il precariato è sempre esistito per la particolare situazione del lavoro della scuola anche se veniva utilizzato anche in altri ambienti; adesso la precarietà è la norma in tutti settori.

La corte europea ha rinviato alla consulta, che aveva posto la questione della rispondenza alla normativa europea sui chontratti a tempo determinato.

La consulta dovrà emettere un giudizio sul merito presentato da alcuni tribunali a cui si erano rivolti i precari con il patrocinio di alcuni sindacati.

Si passa da un tribunale ad un altro, giudice di primo grado, che chiede un’interpretazione alla consulta, si deve arrivare alla corte europea che da un parere e rinvia indietro.

In attesa che lo stato si decida a estendere la norma a tutti gli anni passano, lunghi e inesorabili.

Lo stato non applica le sue leggi o quelle comunitarie e viene richiamato al rispetto, come il cittadino possa accettare questo andazzo è incomprensibile.

Quota 96 ha un percorso simile, di rinvio in rinvio, passando per giudici e consulta, in attesa che lo stato si decida a fare una norma (emendamento) che  risolva, uno dei tanti orrori di una riforma delle pensioni che tutti riconoscono deve essere modificata, in quanto generatrice di incongruenze rispetto ai lavoratori della scuola Q96, sacrificati a una scadenza improbabile (31 dicembre 2011) e di macelleria sociale per quei lavoratori che avevano firmato accordi, in base a leggi precedenti che li avrebbero portati in pensione con uscite agevolate (esodati).

Storie parallele, forse che arriveranno alla conclusione nello stesso periodo?

Per i precari il governo ha sbandierato 150 mila assunzioni il prossimo anno, vedremo se i fondi promessi saranno sufficienti!

Quota 96 oltre a giudici e tribunali ha continuato a rapportarsi a parlamentari di tutti i partiti, ma non ha disdegnato lotte e contrattazione con rappresentanti del governo, Poletti, Baretta, nelle fasi in cui sembrava che un emendamento fosse possibile.

In questo senso si è deciso di andare alla fonte del potere, a chi può decidere.

L’incontro di questi giorni con Francesca Puglisi, responsabile scuola del PD, e con una D.S. di una scuola di Milano, che è stata cooptata in questi giorni nella segreteria di Faraone, sottosegretario all’Istruzione, ha questo scopo.

Vi è stata una disponibilità ad ascoltare le nostre ragioni e l’impegno a lavorare per trovare una soluzione entro quest’anno, sia per quanto riguarda Puglisi, che per la D.S., che conosce bene la storia di Q96.

È fuor di dubbio che le promesse, fatte in questi mesi dopo l’infausto agosto, erano state messe in soffitta.

La questione Q 96 era dimenticata, sia dagli uffici del Miur, che dai diversi ministri.

Che fossero promesse, buone per tacitare le proteste e gli impegni presi con il Parlamento, ci è stato sempre chiaro.

Grazie alle iniziative di sollecitazione ai parlamentari da parte nostra sono stati presentati gli emendamenti; non è un caso, che sono arrivati all’ultimo istante, in quanto molti del PD sconsigliavano di agire in questo senso, sapendo che non era una questione prioritaria.

La ripresa dei rapporti ha messo in chiaro che nessuna informazione era stata richiesta al MIUR e all’Inps sui dati dei residui Q96, nè vi erano stati contatti tra Miur e INPS per evitare incongruenze tra i diversi dati.

Abbiamo informato sia Puglisi che la D.S. dei dati a nostra disposizione, i 760 graziati dalla IV salvaguardia, i 300 possibili con la VI, quelli usciti con il contributivo, quelli usciti con le norme Fornero e quelli che usciranno a settembre 2015.

È stato chiesto un tavolo tecnico tra MIUR e INPS per evitare che la RDS meni il cane per l’aia, memori dei giochi fatte sulle nostre spalle.

È stata  notata la presenza del dottor Chiappetta che usciva dalla stanza di Faraone.

È stata messa in discussione la copertura fino ad adesso presentata dal MEF, facendo presente che i 760 lavoratori della scuola, che sono andati in pensione con la 104, e la relativa copertura sono il dato da rapportare agli aventi diritto rimasti al lavoro.

I tempi di un eventuale intervento a nostro favore non sono definiti; se sia possibile con la legge di stabilità visti i tempi stretti o a gennaio quando il governo dovrà emanare il decreto sulla scuola, rimane in sospeso.

È stato chiesto di inviare tutti i documenti che abbiamo e le nostre valutazioni, con l’impegno a risentirci per analizzare con tutti i dati la situazione.

Per quanto ci riguarda non gli daremo tregua, a partire dalla prossima settimana.

A proposito qualcuno si ricordi che ogni tanto occorre anche mobilitarsi per ricordare gli impegni presi!!

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Una risposta.

  1. admin ha detto:

    Eventuali integrazioni agli incontri romani, saranno fatte domani da Rina, che invierà un resoconto.

I commenti sono chiusi.