PIEZOMETRI IMPAZZITI:CHI VERSA?
PIEZOMETRI SIKA: CLOROFORMIO CON VALORE 1500 VOLTE SOPRA LA SOGLIA AMMESSA!
Siamo assuefatti alla realtà che spesso non ci rendiamo conto delle affermazioni che diciamo.
Da inizio 2017, si sta sviluppando una fiction sulla situazione dei piezometri di controllo all’interno della SIKA, nella quale i protagonisti, le istituzioni, recitano un ruolo assegnato e gli spettatori, i residenti di Pantanizzi, assistono inermi alla storia che gli si vuole far credere sia vera.
In questi anni sono stati effettuati controlli periodici (dalla stessa Sika), come previsto dal piano di monitoraggio e controllo, e nel 2017 anche da Arpacal, dopo che (la stessa) azienda, preoccupata dai risultati ottenuti, (aveva inviato i dati agli enti interessati, Comune, Regione, Arpacal, Procura.)
(La stessa azienda afferma che gli inquinanti cancerogeni, trovati, non sono compatibili con la loro produzione.)
In questi stessi anni specifiche ordinanze del Comune è vietato l’utilizzo delle acque dei pozzi privati dei residenti per innaffiare le piante da frutto, oltre che uso personale o alimentare.
Nel 2018 con un finanziamento regionale sono stati scavati 24 piezometri esterni al perimetro dell’azienda per controllare se i veleni siano presenti ed eventualmente scoprire la sorgente inquinante.
Le conclusioni degli esperti regionali è di controllare una zona più in alto della Sika, per verificare se qualcuno abbia sotterrato materiali, che ogni tanto per divertirsi le eroghi e ci prenda in giro, come un burlone che faccia gli scherzi.
Abbiamo ottenuto in questi giorni i dati di questi controlli e abbiamo cercato di incrociare i risultati (dei controlli obbligatori della Sika) nel 2018 e 2019 nei suoi piezometri, con quelli effettuati da Arpacal sui 24 piezometri esterni nel 2018.
Le letture precedenti dal novembre 2016 al 2017, (sempre effettuati dalla stessa SIKA), davano risultati elevatissimi, come verificato anche dai controllo Arpacal, con valori per il Tetracloroetilene di circa 400 volte maggiore della soglia consentita, ma anche il Tricloroetilene e il Cloroformio avevano valori decine o centinaia di volte superiori alla norma.
In base a questi risultati era stato approntato il piano di monitoraggio della Regione, effettuato nel 2018.
I controlli (della Sika) erano del 13 giugno e 17 ottobre, quelli di Arpacal dell’11 novembre 2018.
Successivamente, nel 2019, Sika ha controllato i piezometri a giugno e ottobre.
I valori più elevati dei piezometri controllati da Arpacal si trovano in un cerchio a ridosso dell’area (interna Sika), come si evince, dalla comunicazione dell’Arpacal, del 21 gennaio 2019, al Comune e alla Regione, come da noi verificato, (su una cartina allegata nella documentazione inviata).
In generale si nota che i picchi dei valori dei piezometri (SIKA,) effettuati dall’azienda, sono superiori a quelli effettuati da Arpacal, sui piezometri esterni nello stesso periodo dell’anno 2018, eccettuato il caso del tricloroetilene.
Si è in attesa che si finanzi con i residui del piano di caratterizzazione una nuova perforazione in una zona più in alto (dell’azienda Sika), ove i tecnici regionali presumono, che possano essere stati interrati sostanze attinenti agli inquinanti trovati.
Nell’ordinanza Commissariale n. 6 del Comune di Siderno del 25 luglio 2019, precedente agli ultimi controlli, si affermava :
(“DATO ATTO che le risultanze di detto studio sono state oggetto di approfondimento e di valutazione congiunta fra tutti gli Enti a vario titolo coinvolti nel corso di una riunione tenuta presso la sede regionale dell’Assessorato Ambiente e Territorio in data 19 giugno 2019;
CONSIDERATO che nel corso del predetto tavolo tecnico è emersa) la necessità di circoscrivere ulteriormente l’indagine attraverso la collocazione di ulteriori piezometri, essendo stata riscontrata, in relazione all’andamento delle isopiezometriche, un’area di massima concentrazione degli agenti inquinanti, con quote che vanno al di sotto del livello del mare e la formazione di un cono depressivo della superficie piezometrica in una zona a valle, più precisamente in corrispondenza del piezometro Pz2….”, prorogando il divieto di utilizzo delle acque dei pozzi privati dell’area di Pantanizzi, vista la natura nociva, tossica e cancerogena delle sostanze rilevate.
Nel 2019, in particolare a ottobre i valori già aumentati a giugno, sono aumentati notevolmente.
I dati delle tabelle sono più che esaurienti, i commenti sono superflui.
E’ possibile che di fronte a questa catastrofe nessuno abbia mai informato i cittadini.
L’informazione sui risultati delle verifiche effettuate dalla Sika, sono inviate a Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione, Arpacal di Reggio Calabria, Settore Ambiente Città Metropolitana di Reggio Calabria, Settore Ambiente del Comune di Siderno, Servizio Igiene e Sanità Pubblica Asp di Reggio Calabria.
E’ possibile che i nuovi dati che accentuano i rischi di inquinamento siano in qualche faldone, in attesa che qualcuno si svegli, come è successo per anni per quelli della ex BP?
Informiamo anche i cittadini e le autorità che il pozzo inquinante, il famoso “cono depressivo” di cui si parla è molto reale in quanto in quell’area è presente il “pozzo esterno”, di cui si fornisce (la Sika) per utilizzarlo nell’impianto industriale, per compensare l’acqua che evapora nel funzionamento del ciclo.
Informiamo le autorità preposte ai controlli, che tale pozzo, super inquinato, continua a entrare nel ciclo produttivo.
Non sorge il dubbio che l’utilizzo di questo pozzo possa contribuire a incrementare i valori degli inquinanti, che nel normale processo produttivo si formano, i cosiddetti COV (composti organici volatili), di cui fanno parte gli inquinanti cancerogeni, che da anni creano problemi alla popolazione, e sono emessi in atmosfera e poi ricadono a terra?
In attesa di una risposta di tutti gli enti preposti, ci chiediamo se qualche magistrato ha il tempo di occuparsi di queste questioni?
Finiamo con ulteriori informazioni, dopo 3 anni, a novembre 2019, sono state controllate le emissioni odometriche, dalla relazione della ditta incaricata dei controlli:
“Il risultato dell’indagine olfattometrica mostra valori di concentrazione dei campioni odorigeni più elevati del limite di quantificazione del panel di rinoanalisti, pari a 13 ouE/m3. Pertanto, l’odore è oggettivamente percepito.”
Dalla relazione inviata dall’azienda, il 30 dicembre 2019, a tutti gli enti ed organismi su richiamati:
“CONCLUSIONI
Dai risultati ottenuti nelle sessioni di analisi del 23/10/2019 e 13/11/2019, si è sostanzialmente confermato quanto già indicato nelle Ns comunicazioni precedenti ovvero che il quadro dello “stato ambientale”, relativo all’attività svolta dalla SIKA ITALIA SPA nel sito di Siderno (RC), risulta complessivamente rassicurante”.
Francesco Martino
Comitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi
Pubblicato su Riviera 23 febbraio, con qualche lieve modifica ( vedi parentesi)
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