Report dal Nazareno

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Report dal Nazareno

03/11/2014 Lavoro ospite Politica Scuola 0
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Via Botteghe Oscure?

Renata Luciani, ex Quota96, andata in pensione in quanto ha usufruito della salvaguardia concessa a chi ha avuto permessi parentali per ex legge 104, ha inviato questo report del suo incontro a piazza del Nazareno, sede del PD, con Luciano Cafarelli, della segreteria di Filippo Taddei, della segreteria nazionale del PD, che è responsabile di Economia e Lavoro.

All’incontro erano presenti anche 4 lavoratori per la questione degli esodati

“L’incontro è durato tanto, circa un ora e mezza; si è parlato molto degli esodati, ho avuto appena pochi minuti per poter esporre la vostra situazione, e comunque sono stata zittita subito, Luciano Cafarelli mi ha detto che già in giugno il Ministro MADIA ha tentato di risolvere la situazione ma, il MEF glielo ha impedito; che POLETTI aveva stabilito un piano per sistemare la situazione di tutti i precari e noi  Q 96 ma, il MEF non glielo ha permesso.
Sarà credibile? Comunque io gli ho lasciato la lettera che ieri sera ho scritto un po’ di mio pugno ma sulla base di quella che aveva scritto in precedenza Rosa Anna Saporetti,  poi appena tornata a casa, gliela ho rispedita via e-mail, ora te la allego”

Gentilissimo Dott. Taddei

Siamo lavoratori della scuola, ormai noti come Quota96, ma con il trascorrere degli anni abbiamo superato quota 100, qualcuno anche Q 101-102-103-104, e non vediamo prospettarsi soluzione al dovuto risarcimento per gli anni che siamo stati bloccati ingiustamente a causa dell’orrore della norma Fornero, che ha posto il limite per andare in pensione al 31 dicembre 2011, quando è  accertato e consolidato da normativa ancora vigente, che per la scuola il termine ultimo doveva essere il 31 agosto 2012, temine dell’anno scolastico.

D’altra parte basta esaminare le circolari ministeriali per i pensionamenti degli ultimi anni e si evince che :

Al personale scolastico  in servizio nell’a.s. 2010/’11 veniva richiesta la maturazione dei requisiti entro il 31/12/2011 secondo  la legge ante Fornero,

 al personale  in servizio nell’a.s. 2011/’12 veniva richiesta la maturazione dei requisiti entro il 31/12/2011 secondo  la legge ante Fornero!!!!!!!!

 al personale  in servizio nell’a.s. 2012/’13 veniva richiesta la maturazione dei requisiti entro il 31/12/2013 secondo la legge Fornero,

 al personale in servizio nell’a.s. 2013/’14 è stata richiesta la maturazione dei requisiti entro  il 31/12/2014 secondo la legge Fornero.

E’ evidente  che c’è qualcosa che non va, hanno saltato a piè pari l’anno 2012! E i Quota 96 rimangono  incastrati in questa situazione che, nonostante i vari tentativi, non si è potuta  risolvere.

Nonostante i numerosi tentativi Parlamentari e nonostante sia rimasta in vigore la legge 449 del 1997 art 59 comma 9, che stabilisce che il personale scolastico possa andare in pensione soltanto il primo settembre di ogni anno, poiché se così non fosse non si garantirebbe la continuità didattica.

Non ci cestini, ma faccia arrivare questo messaggio, a chi di dovere, anche se non è il primo che inviamo, né sarà l’ultimo! Tra poco sarà il 3° anno che ci vede incastrati dalla Legge FORNERO. La Legge di stabilità, per noi, forse, l’ultima spiaggia per vedere riconosciuto il nostro diritto, non ha visto nonostante varie e reiterate promesse, la risoluzione del problema.

E’ il terzo anno, che il parlamento vota risoluzioni sulla nostra questione, che parlamentari del  partito del Presidente Renzi, hanno promesso di risolvere la situazione; l’ultimo voltafaccia è stato ad agosto, con la solita promessa che al prossimo appuntamento parlamentare sarebbe stata inserita la questione  Quota 96.

Non vogliamo recriminare sul passato, non ci aiuta a uscire da questo impasse, ma non possiamo non ricordarvi che gli impegni presi, di fronte a un’ingiustizia riconosciuta, (Ufficialmente anche dalla stessa relatrice della Legge) non possono essere dimenticati.

Non vorremmo dover concludere che questi 4 mila aventi diritto non esistono più per i politici.

Ormai è accertato che i costi stimati da INPS e RDS sono sovrastimati, come ha affermato il Ministro Giannini, che a giugno parlava di 120 milioni necessari e dell’on. Boccia che a settembre parlava di 100 milioni.

Tanto più valido questo ragionamento quando per salvaguardare 2.500 lavoratori, beneficiari legge 104, come previsto art. 11 bis legge 28.10.2013, n. 124 , la spesa prevista è di 57 milioni in più anni.

La platea di Quota96, si assottiglia di anno in anno, sono passati 2 anni e molti sono andati in pensione naturalmente avendo raggiunto i requisiti contributivi richiesti dalla riforma Fornero, almeno 780 lavoratori della scuola, (numero accertato da colloquio con dirigenti dell’INPS) hanno usufruito della deroga alla legge Fornero, per coloro che avessero goduto di permessi per l’art. 33, comma 3 della Legge 104 del 1992 e per l’art. 42 del Decreto Legislativo n° 151).

Recentemente è stata approvata la VI salvaguardia (Disegno di legge presentato ed approvato in tempi record il 1° ottobre“Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione  delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico”) in cui sono inseriti altri 1800  lavoratori beneficiari della deroga precedente, e a cui concorreranno anche lavoratori della scuola, si ipotizzano almeno altri 300. Stiamo rimanendo solo i “più sfigati”!

Va aggiunto che negli anni, molte colleghe hanno aderito alla opzione donna.

-Molti sono deceduti, Visto che l’età non aiuta e le malattie aumentano.

-In più ogni anno molti raggiungono i requisiti richiesti e quindi accedono alla pensione naturalmente.

Di fronte all’evidenza che non si tratti di questioni di copertura, dobbiamo concludere che siamo stati sacrificati sull’altare delle compatibilità imposte dalla comunità europea.

            Se questo non è vero, occorre che qualcuno faccia seguire alle parole i fatti, inserendoci nella legge di stabilità, come hanno chiesto anche senatori di vari partiti.

Ecco, siccome ci sono situazioni pesanti di lavoro, vorremmo ricordare che sta per scadere il termine per andare in pensione con l’opzione donna, ormai i tempi stringono e la scelta per molte donne è una ghigliottina, andare in pensione rinunciando a 400/500 € per tutta la vita o rischiare da 4 a 5 anni ancora al lavoro fino a 66/67 anni, mentre per gli uomini non c’è altra scelta che restare al lavoro fino al 2019. Non si capisce, se preferiate mandare in pensione le poche persone rimaste e far occupare i loro posti da giovani precari, che tra l’altro vi costerebbero di meno, o, affrontare spese ulteriori per le malattie che, inevitabilmente queste persone accuseranno andando avanti negli anni. Noi pensiamo che sarebbe più opportuno sanare un’ giustizia e dare lavoro a chi ne ha bisogno, cercando di spendere il meno possibile vista la situazione che si è creata in questo paese.

Vorremmo potere  incontrare Lei e il Presidente in questi giorni per affrontare con serenità la nostra situazione.

Non vogliamo più dover assistere a balletti indecorosi tra organi dello stato e parlamento sulla nostra pelle, ne va anche del nostro equilibrio psico-fisico.

Vorremmo avere certezze sui numeri dal MIUR, per trovare coperture certe onde risolvere definitivamente la nostra situazione, e poter cosi porre fine alla nostra odissea.

Noi siamo convinti di essere rimasti in pochi, se ne deduce che ridotto il numero, si ridurrà notevolmente anche l’importo per far fronte al nostro pensionamento. Così come siamo convinti che il governo non vorrà perdere la faccia per un’ingiustizia palese.

Vorremmo ricordarvi, che la promessa di assumere i precari, passa anche per il nostro pensionamento e ci sono precari, che giovani non sono più.

Date una possibilità a noi di concludere serenamente la nostra esperienza scolastica e ai giovani di iniziare una grande avventura, l’educazione dei giovani, come è stato per noi, dedicando i nostri migliori anni, ma adesso non ci è più consentito dalle forze che mancano, dal divario esistente con le nuove generazioni tecnologiche,  ma anche dall’esigenza di dedicarci ai nostri famigliari, i vecchi bisognosi di affetto e cure e ai giovani che il nostro TFS aiuterebbe ad affrontare un futuro che al momento vedono nero.

 a nome e per conto di lavoratori ex Quota96

Francesco Martino

Rosa Anna Saporetti

Venere Ansaldi

Francesco Spirito

Francesco Vertillo

Renata Luciani

Comitato Q 96

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