IL NOSTRO NO PER LIBERARCI DI VOI!

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IL NOSTRO NO PER LIBERARCI DI VOI!

28/11/2016 Lavoro Notizie Politica Scuola 0
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IL REFERENDUM E I PENSIONANDI Quota 104 & +

Dopo quasi cinque anni di  inutili attese e tentativi di interloquire con il  governo degli imbrogli, diciamo NO al Referendum contro le politiche governative sulla  scuola, sulle pensioni di tutti e  Quota96, contro l’attacco  ai  diritti dei lavoratori e dei giovani precari e ultimo l’attacco ai diritti di una società più collegiale, senza autoritarismi e uomini soli al comando.

Per un 5 dicembre che sia  di festa, che cadiate sulla polvere con la vostra riforma della Costituzione imposta dai “potenti” della Terra!

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Al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

a tutti i Ministri

ai Vice Ministri e Sottosegretari del MEF, Cultura e Lavoro

AI VOSTRI NO, 3.976 QUOTA 96 CERTIFICATI 

RISPONDONO CON UN NO!

Come lavoratori della scuola e come Quota104 & + (Quota96) abbiamo subito le scelte dei Governi degli ultimi anni, i quali non rispettano diritti riconosciuti dal Parlamento e ammessi dagli stessi rappresentanti governativi (le ministre Madia e Giannini); ci riferiamo alla mancata approvazione di una norma che permetta a noi, ultimi lavoratori della scuola, rimasti impigliati nella legge Fornero sulle pensioni, di uscire dagli arresti scolastici in cui siamo costretti da più di 4 anni.

Un Governo che disprezza decisioni parlamentari, ci riferiamo in particolare e non solo alla  bocciatura al Senato dell’emendamento approvato alla Camera ad agosto 2014, che avrebbe permesso a noi di andare in pensione solo con  2 anni di ritardo rispetto alla data prevista dalle norme previdenziali, il 1º settembre 2012. 

Invece in questi anni abbiamo assistito solo ad atti del Governo e dei sottosegretari, che in maniera autoritaria rifiutano qualsiasi autonoma decisione che le Commissioni Cultura, Lavoro e Bilancio e il Parlamento vorrebbero assumere  nei nostri confronti.

Anche in questa ultima Legge di Bilancio abbiamo assistito impotenti a dichiarazioni incredibili, al limite del ridicolo, e non possiamo più accettare di essere presi in giro da un sottosegretario, ministro o relatore che sia.

Ne va della credibilità di un paese e dei suoi rappresentanti ridotti a puri esecutori degli ordini di chi è al Governo.

Ci riferiamo alla ennesima dichiarazione, secondo la quale, dopo quattro anni, non sarebbe ancora possibile quantificare il numero dei ultimi lavoratori della scuola Quota96 rimasti in servizio.

Così come disponete dei  dati dei lavoratori della scuola,  L. 104/92 e D.Lgs 151/2001, beneficiari della IV e VI salvaguardia, quantificati in 1250, come risulta dai vostri interventi, sarebbe stato possibile ottenere  tutti gli altri dati: il numero dei Quota96 rimasti in servizio nel 2012 (3976 rilevazione MIUR ottobre 2013), le lavoratrici uscite con opzione donna, i Quota96 che hanno raggiunto negli anni  i nuovi requisiti della vostra amata Fornero, che avete portato al governo e la cui legge avete votato.

Questa è una delle tante favole che raccontate da anni per giustificare il rifiuto di riconoscere questo nostro diritto ed è la dimostrazione che in Italia questo Governo fa strame di diritti, esigenze riconosciute e conclamate di chi non è sostenuto da lobbies potenti.

In questo senso riteniamo che la riforma della Costituzione che voi avete imposto al Parlamento, in modo autoritario,  con vari voti di fiducia, persegua lo stesso disegno che non permette, non solo a noi, di uscire dal lavoro dopo più di 40 di lavoro, ma deriva da scelte politiche imposte dalla grande finanze (JP Morgan, ….) e dai poteri forti, che disprezzano le Costituzioni molto avanzate che hanno allargato negli anni i diritti sociali dei lavoratori e dei cittadini.

Come avete anche dimostrato con la L. 107/2015 (“Bona sola”), anche questa in linea con la Riforma della Costituzione che dovremmo approvare al Referendum, tendente ad accentrare i poteri su un singolo, il DS, mentre anche nella scuola, come nel Parlamento le decisioni venivano prese in modo assembleare dai Collegi Docenti.

Non avete voluto ascoltare centinaia di migliaia di lavoratori della scuola scesi in sciopero per mesi, che volevano difendere la scuola della Costituzione, la scuola delle lotte dei lavoratori e studenti che ha permesso a tanti che prima non potevano accedere all’Università di diventare dottori, come diceva una famosa canzone di quegli anni, per relegarli di nuovo ad accettare il ruolo sociale di nascita, a lavori precari.

Siete sempre dalla parte dei più forti, volete diminuire i poteri di controllo e di indirizzo delle assemblee, questo è il vostro disegno, dalla scuola al Parlamento, tenuti in ostaggio dai voleri del Capo e del Governo.

Volete essere “decisionisti” non per migliorare le leggi, aiutare giovani precari o vecchi costretti al lavoro sino a 70 anni, ma perché ormai i cittadini non devono avere più parola, la ricreazione è finita, ognuno al proprio posto, i ricchi ad aumentare le loro enormi ricchezze, gli altri ad accettare la regalia del Principe (gli 80 € e il bonus docenti) senza protestare ed applaudendo a scena aperta.

Per questi e tanti altri motivi, noi come pensionati, pensionandi ex Quota96 e/o lavoratori della scuola

al REFERENDUM voteremo NO

per difendere i diritti di tutti, per un allargamento della democrazia, per il diritto al lavoro dei precari, per il diritto di tutti ad andare in pensione, senza decurtazione, dopo 40 anni di lavoro.

Comitato lavoratori Quota 104 & + (ex Q96)

4 ANNI IN ATTESA DI GIUDIZIO               28 novembre 2016

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