SIDERNO LOTTA
Siderno salvati…
Il 12 aprile 2016, mentre uscivamo dal comune, dopo incontro con Sindaco Pietro Fuda, che ci palesava la sua preoccupazione più per exBp, che per la Sika, Celestino Napoli, che aveva chiesto, accalorato, al Sindaco di intervenire per affrontare il rischio di avvelenamento della zona, chiede a me e a Pino Ieraci di continuare a occuparsi della vicenda, in quanto lui che aveva problemi di salute, non poteva per paura che peggiorassero le sue condizioni.
Guardo Pino e sorpreso di questo invito, in quanto io, non abito nella zona di Pantanizzi, gli chiedo: “Altrimenti che facciamo questa estate?” E poi continuo : “Rompiamo le scatole!”.
Inizia tra preoccupazione e gioco la lunga battaglia per la bonifica della BP e della zona Limarri e Sika.
A maggio, prima uscita con volantinaggio davanti alla chiesa di Porto Salvo, a giugno incontro con Assessore Antonella Rizzo, a luglio volantinaggio alla Festa della Musica in Piazza dei Leoni e altre uscite publiche informiamo la cittadinanza.
Durante l’estate, Sasà Albanese riesce a recuperare i documenti della Bp, nascosti negli armadi regionali, e appena ricevuti, un venerdì, analizzo il contenuto e lunedì ci presentiamo dal Sindaco Fuda, con una sintesi.
I documenti, datati 2003, dopo una bonifica parziale, sono inquietanti.
900 tonnellate di materiali, ancora presenti nell’area, di cui una parte tossici, infiammabili, esplosivi, cancerogeni e teratogeni.
Il Sindaco, nei giorni seguenti, prepara documentazione e chiede intervento della Regione.
Il 27 settembre, dopo giorni di volantinaggio, come Comitato a Difesa della Salute dei Cittadini Sidernesi, creato a giugno per l’assemblea del PD a Locri con l’Assessore Antonella Rizzo, assemblea all’Ymca, riempiano la sala piccola, e altri stanno fuori
Dopo la scoperta, a inizio 2017, dei veleni presenti sotto i piezometri della Sika, un susseguirsi di assemblee, incontri in Regione con il Dipartimento Ambiente, i primi risultati con un finanziamento per scoprire i materiali nell’area intorno alla Sika.
L’otto luglio 2017, su iniziativa di 70 sigle, tra comitati, partiti, organizzazioni, la manifestazione “SIDERNO SALVATI”, indetta dal Sindaco, porta in piazza 2.500 cittadini e rappresentanti istituzionali.
Passerà un anno e la Regione, malgrado una richiesta di 1.6 milioni € da parte del comune, poi ridotta a 450 Mila, finanzia lo smaltimento dei bidoni della BP, nel settembre 2018, con 300 Mila €.
I bidoni, a rischio di rottura, dovrebbero essere inseriti in contenitori plastici, per poi essere sistemati dentro la BP, per essere poi trasferiti in aziende che si occupano di queste sostanze.
Nell’immediato dovrebbe iniziare la fase di incapsulamento, adesso con il finanziamento di 1,5 milioni € si dovrebbe passare alla bonifica, dopo 7 anni, causa diversi problemi e ritardi.
Durante questi anni la presenza dei materiali presenti è notevolmente ridotta, miracoli della natura o di qualche camion che ha lasciato strisce sul terreno?
Altri dicono che interi contenitori sono scomparsi, speriamo che non siano finiti in torrenti o fiumi, qualcuno li avrà rubati e poi venduti?
Altre voci giunte, ci dicono di controllare sottoterra, sperando che queste notizie siano false, in ogni caso la bonifica dovrà occuparsi anche di questo.
Dopo tanti anni, se quell’area, a compensazione dei fondi regionali spesi per la bonifica, quasi 2 milioni, venisse assegnata al Comune, un utilizzo pubblico sarebbe il coronamento di più di 40 anni di avvelenamento di impianti chimici, compreso il TMB.
Un parco pubblico, pieno di alberi per respirare a bocca aperta, con una piccola struttura, per creare un museo che ricordi le storture di quegli anni, con una sala per incontri potrebbe offrire una opportunità ai cittadini dell’area e dell’associazioni territoriali.
Pubblicato su Riviera 11 dicembre 23
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