OPZIONE DONNA-VERGOGNATEVI!
I DIRITTI NON SONO CONCESSIONI!
A Gabriella e a tutte le donne che per non crollare fisicamente debbono rinunciare ai propri diritti.
In una società in cui i diritti vengono decurtati e le donne sono obbligate a rinunciare al 30% della propria pensione perchè non hanno più forze e accettano di scegliere “l’opzione donna”, con un calcolo tutto contributivo e quindi rinunciando al proprio diritto di avere un calcolo sull’ultimo stipendio, l’imbroglio della scelta “concessa” alle donne è evidente, quando “l’opzione donna” viene eliminata dopo il 2015 o il 2016.
L’opzione donna è una truffa, un imbroglio perpetrato sulle donne, spacciata come favore alle donne, ritenute bisognose di stare a casa, forse perchè si occupano dei famigliari e non agli uomini che potrebbero assolvere loro a queste incombenze.
Tra qualche anno la decurtazione sulle pensioni non sarà così alta, in quanto le giovani generazioni avranno pensioni calcolate con il sistema contributivo e quindi non avranno queste decurtazioni, in quanto le loro pensioni sono già tagliate del 30% e quindi niente concessioni, niente favori, al lavoro donna o uomo starai fino ai 70 anni.
Da una comunicazione ho saputo che anche una di noi, malgrado l’avessimo invitata a non rinunciare a una cospicua parte della sua pensione, circa 500 €, ha preferito smettere di aspettare una soluzione alla questione Q96, tre anni di attesa, di false promesse, di speranze deluse.
Forse lei in qualche modo ha valutato i pro e i contro di questa scelta, altre non possono accettare questa tagliola, come sembra capire e suona tanto più odiosa questa mancanza di sensibilità dimostrata dai diversi governi e in primo luogo dal PD, che ha i numeri in parlamento, per risarcirci dei nostri diritti coartati.
Tanto più che i partiti di governo fanno a gara per dimostrare che sono tutti uguali, sempre con le mani nella marmellata delle tangenti che vengono richieste a tutti coloro che fanno affari con gli enti locali e la pubblica amministrazione.
Ultima tangente richiesta, è lo scandalo “Mafia capitale” in cui si è lucrato anche sui soldi destinati all’emergenza degli immigrati, affidati a cooperative “sociali” gestite in un intreccio tra mafie, politici e amministratori, dediti anche ad attività illegali.
Soldi che finivano nelle tasche “giuste”, coloro che ti possono far vincere un’elezione, invece che nelle tasche “sbagliate”, in quelle leggi che avrebbero permesso a noi di Quota 96 di andare in pensione.
Anche le tangenti sono la tassa che i cittadini pagano con diminuzione dei servizi sociali e aumento delle rate per servizi ridotti.
A Gabriella che in questi anni è stata con noi sempre presente ai presidi e alle manifestazioni,
grazie.
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