La strategia della tensione (1969-1980)
Quando la SINISTRA difese la Repubblica!
E’ ormai abitudine, nell’Italia, non fare i conti con il proprio passato.
E’ successo dopo la guerra con il fascismo, con il refrain di “italiani brava gente”, dimenticando gli orrori contro gli antifascisti, a partire dal delitto Matteotti, per finire ai carcerati nelle patrie galere, ai rifugiati in Francia e i fratelli Rosselli, ivi uccisi da assassini legati al regime di Mussolini e la colonizzazione dell’Africa.
Tutti assolti e tutti tranquillamente rimasti al loro posto ancora nell’Italia repubblicana, anche di potere o in posti importanti.
Non ancora maggiorenne la nostra repubblica, nata dalla Resistenza, nel 1960, con la rivolta di Genova, del 30 giugno, abbatte il Governo democristiano di Tambroni, appoggiato dagli eredi del fascismo (MSI).
Nel 1964 il Piano Solo, preparato dal Generale De Lorenzo, sotto la Presidenza di Antonio Segni, e il primo governo con i socialisti al Governo.
I lavoratori comunisti, nel frattempo alla Fiat, venivano destinati in reparti confino.
Poi inizia una nuova fase, quella delle stragi fasciste e delle bombe dei servizi “deviati”, sotto copertura degli americani, contro l’avanzare della Sinistra (PCI, PSI, sindacati, lavoratori, partiti extraparlamentari) per bloccare il rinnovamento dell’Italia clericale e conservatrice.
Fare un elenco è lungo, Piazza Fontana a Milano, 12 dicembre 1969 (17 morti),il deragliamento del treno di Gioia Tauro il 22 marzo 1970 (6 morti).
Tra il 7 e 8 dicembre 1970, tentativo di Golpe di Junio Valerio Borghese, ex repubblichino della RSI (Repubblica Sociale Italiana), insieme alle forze neofasciste Avanguardia Nazionale e Ordine Nuovo, alcuni generali, reparti della Guardia Forestale, massoneria (P2) e anche cosche della ‘ndrangheta.
Nel 1972 la strage di Peteano a opera di neofascisti di Ordine Nuovo, 3 carabinieri uccisi, la strage di Piazza della Loggia a Brescia (8 morti), il 28 maggio 1974, durante una manifestazione sindacale e il successivo attentano sul treno Italicus 4 agosto 1974 (8 morti), per arrivare alla strage alla stazione di Bologna, il 2 agosto 1980 (85 morti).
Tutti della stessa matrice fascista, agli ordini degli interessi dominanti.
E’ una brutta bestia la Memoria, anche quella degli storici e dei magistrati, che perseguono la verità.
Invece ci troviamo con incalliti politici, vecchi o nuovi, che ogni tanto inventano storie inverosimili, per nascondere quello che è stato un periodo di attacco allo Stato, da parte dei suoi stessi organi.
Nel 1969, le organizzazioni extra-parlamentari coniarono lo slogan “La strage di Stato”, nel mentre commissari e giornali si inventavano la pista anarchica: Pietro Valpreda finito in carcere e Giuseppe Pinelli, ex staffetta partigiana, che si lanciava dalla finestra della Questura di Milano, perchè scoperto di aver messo la bomba alla Banca dell’Agricoltura.
La questura era guidata da un ex funzionario fascista, Marcello Guida e altri personaggi dello stesso tipo, li troveremo ancora nelle storie torbide delle stragi fasciste di quegli anni.
E fu la “Contorinformazione”, operata dai giovani di allora e dai giornali a far venire fuori la verità.
Ancora adesso scopriamo che la strage di Bologna è opera di fantomatici palestinesi, come qualcuno continua a far credere, per nascondere le colpe di chi ha tutto l’interesse di far tacere la verità.
In quegli anni la Sinistra combatteva per cambiare in meglio le condizioni di vita dei lavoratori e dei cittadini, mettendo insieme rivendicazioni sindacali, politiche e sociali (pensioni, divorzio, sanità) e chi a destra e la DC si opponeva a questo.
Anche adesso chi governa cerca di mischiare in acque torbide quegli avvenimenti, nelle quali i padri putativi da cui provengono erano immischiati.
Il caso della bomba alla stazione di Bologna, è il tentativo di raccontare a proprio consumo la verità assodata nelle memorie, nei libri, nei tribunali.
E’ vero: sono sempre brave persone!
E se ancora ci troviamo in una Italia libera, malgrado gli USA con l’organizzazione Gladio, erano pronti a intervenire nel caso i comunisti avessero preso il potere, è grazie a quella Sinistra di allora, che scendeva in piazza, con enormi manifestazioni di cittadini, lavoratori, intellettuali, studenti contro le stragi fasciste.
Ma quella è un’altra storia, nessuno la racconta, adesso si parla degli anni di piombo, non dell’Italia delle stragi, così si mischia tutto in un unico calderone, tutti colpevoli, tutti innocenti.
Views: 11