Un incontro tra sindacalisti

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Un incontro tra sindacalisti

20/12/2016 Lavoro Politica Scuola 0
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Ultimo treno per Quota104 & +

Credo che in questi anni siamo riusciti a dimostrare di poter rappresentare i Quota 104 & + e quindi abbiamo tutto il diritto di chiedere un incontro alla nuova  Ministra, abbiamo colloquiato in vari modi con governo, ministri e parlamentari, abbiamo fatto scioperi presidi e quindi siamo i legittimi rappresentanti degli ultimi pensionandi rimasti in attesa. Ci ascolterà la  Fedeli?

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Alla Ministra del MIUR, on. Valeria Fedeli

Quota 104 & + non può attendere

Alla nuova Ministra  del MIUR, che ha dichiarato in una recente intervista a un quotidiano che è disponibile ad ascoltare le voci dei rappresentanti dei lavoratori e della scuola per risolvere le questioni aperte, con l’ascolto e il dialogo, determinata  a trovare i punti che uniscono, che il suo incarico lo vive in perfetta continuità con l’esperienza della sua vita, con l’attenzione alla vita reale delle persone, ai bisogni e alle speranze,  vorremmo chiedere  un incontro per spiegare le nostre ragioni e affrontare in modo serio l’ormai annoso e irrisolto problema dei Quota 104 &+ (ex Quota96).

Per noi, ormai con più di 40 anni di lavoro sulle spalle, siamo la generazione che ha lottato ed è stata l’artefice delle battaglie sociali e civili per l’accesso di tutti che hanno trasformato la società e la scuola italiana, è giunto il momento di andare in pensione.

Non vogliamo dilungarci troppo, ma crediamo che della nostra vicenda la Ministra sia informata, in quanto in questa legislatura il Parlamento ha affrontato la questione ed in particolare il 4 agosto 2014, il Senato di cui Ella era allora Vicepresidente, ha bocciato in modo incredibile l’emendamento approvato alla Camera, che avrebbe permesso a circa 4 mila docenti di vedere applicato un diritto conclamato e più volte riconosciuto dal Parlamento e da alcune Ministre (Giannini e Madia).

Sono passati più di due anni e malgrado tentativi di vari parlamentari di trovare una soluzione, il Governo dimissionario ha fatto orecchie da mercante,  nonostante i lavoratori “quotisti” della scuola si siano nel frattempo ridotti a un migliaio.

Vogliamo far presente che con il prossimo anno scolastico la platea si ridurrà ulteriormente, una parte uscirà dal lavoro andando in pensione “anticipata”, raggiungendo i contributi necessari previsti dalla norma Fornero (41 anni e 10 mesi le donne, 1 anno in più gli uomini), e quelli nati nel 1951 in pensione per raggiunti limiti di età (66 anni e 7 mesi) entro dicembre 2017.

Rimarrebbero al lavoro ormai gli ultimi sfortunati, coloro che avevano 35 o 36 anni nel 2012, in quanto con il 2018 la maggior parte dei Quota 104 & + andrebbe in pensione per vecchiaia oppure per raggiunti requisiti contributivi, gli stessi del 2017.

Abbiamo assistito in questi anni da parte degli uffici governativi o dell’Inps, a scuse o affermazioni che rasentano la presa in giro, ci scusi, ma non è possibile affermare ancora dopo 4 anni che non ci sono dati certi per conoscere il numero degli  ultimi rimasti in servizio.

INPS e MIUR sfornano da anni statistiche sui pensionati futuri, su coloro che potrebbero accedere all’APE, e non sono capaci di trovare le circa mille schede dei lavoratori della scuola che nati nel 1951 e 1952, avevano 35  o 36 anni di contributi nel 2012?

Lei, signora Ministra, nella sua lunga esperienza sindacale e parlamentare ha strumenti sufficienti per affrontare in modo serio questa situazione.

Ha intenzione di risolvere il nostro problema oppure anche Lei si laverà le mani come hanno fatto i governi precedenti?

Vorremmo anche farLe presente che il lavoro nella scuola è usurante, lo stress da lavoro correlato coinvolge buona parte del personale scolastico e oltre la nostra salute, coinvolge gli stessi studenti affidati alle nostre cure.

Distinguere il personale docente tra i diversi ordini di scuola dimostra scarsa conoscenza se non ignoranza su cosa sia il lavoro nella scuola.

Andando noi in pensione si permetterebbe l’ingresso di giovani docenti  con minor differenza generazionale.

Siamo disponibili a discutere con Lei tutte le nostre problematiche e vorremmo almeno da Lei un’attenzione che in questi anni non abbiamo visto dai governi e ministri precedenti, eccetto la Ministra Maria Chiara Carrozza che nel 2013 consentì al censimento che rilevò il numero di 3976 lavoratori.

Avete perso i contatti con il mondo della scuola e con i lavoratori e siete stati puniti, avete intenzione di ricucire e rispettare almeno i diritti acquisiti?

Aspettiamo una risposta da 4 anni, almeno Lei ripari al torto inflitto agli ultimi forzati ancora ai lavori scolastici!

Comitato Lavoratori Quota 104 &+ Scuola                 20 dicembre 2016

4 ANNI IN ATTESA DI GIUDIZIO

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