Siamo sempre noi!

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Siamo sempre noi!

18/07/2016 Lavoro Notizie Politica Scuola 0
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“Caro” PD  ti ricordiamo….

Come sempre noi inviamo una lettera per rinfrescare la memoria di chi vuole dimenticare l’orrore voluto consapevolmente dalla Fornero e che il PD in tutti questi anni al governo ha cercato di silenziare, di nascondere e di mettere sotto i faldoni, sempre in fondo, caso mai qualcuno si accorgesse che al quinto anno dal famigerato Governo Monti-Fornero (PD-PDL) noi siamo sempre in attesa.

Noi siamo sempre qua, come abbiamo scritto qualche  settimana fa e inviamo ennesima lettera su quello che in questo anni abbiamo sempre detto, sono debitori nei nostri confronti e sarebbe ora che la smettessero di cincischiare, abbiamo gli stessi diritti degli esodati, dei ferrovieri, dei congedati, dei privati e degli statali della PA , di chi è senza lavoro e lo stanno sistemando, ma anche chi lavora oppure era in “cassa integrazione”.

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Agli onorevoli XI Commissione Lavoro Camera dei Deputati

DAMIANO, GNECCHI, ALBANELLA, ARLOTTI, BARUFFI, BOCCUZZI, CASELLATO, DI SALVO, CINZIA MARIA FONTANA, GIACOBBE, GRIBAUDO, INCERTI, PATRIZIA MAESTRI, MICCOLI, PARIS, GIORGIO PICCOLO, ROTTA, SIMONI, ZAPPULLA

C’E’ ANCORA QUOTA96

Abbiamo letto la proposta di legge 3893, da voi presentata il 10 giugno 2016 (VIII salvaguardia) e pensavamo che finalmente anche noi potessimo giungere al traguardo.

Notiamo che si fa riferimento al personale viaggiante, ai congedati,agli esodati, ai lavoratori agricoli, ai lavoratori edili e ci è sorto il dubbio che qualcuno per sbaglio abbia dimenticato Quota96.

Ci ricordiamo che avete sempre cercato, e giustamente, di risistemare gli orrori della Fornero, inserendo nuove categorie rispetto a quelle previste inizialmente.

In questi anni tanti parlamentari si sono occupati della nostra vicenda e anche alcuni di voi, estensori di questa proposta, hanno interloquito con noi.

Per questo motivo ci sembra che questa lacuna sia da colmare in quanto ormai da cinque anni aspettiamo la risoluzione di questo errore tecnico voluto.

Alcuni di voi hanno ottenuto di non svantaggiare chi andava in pensione con un’età inferiore a 62 anni, con il rischio di penalizzazione.

Tutti questi interventi avevano costi non eccessivi, come lo sono quelli per noi.

Leggendo la presentazione della proposta notiamo con piacere che finalmente anche voi mettete in discussione le tante cifre volutamente sbagliate che in questi anni sono uscite dagli uffici INPS, a partire dalla prima ipotesi di soli 50 mila potenziali esodati, ormai completamente sbugiardati dai dati reali e che voi riportate.

In questi 5 anni, dal 2011 e con 7 salvaguardie approvate non c’è un dato previsto dagli uffici INPS che sia mai stato confermato, sempre numeri sovradimensionati, caso strano, imperizia, incompetenza, non vorremmo pensare fosse dolo.

Potremmo dire lo stesso anche della Ragioneria dello Stato per quanto riguarda Quota96, che calcolava in più di 400 milioni la spesa per l’uscita del personale della scuola.

Dati INPS e RDS sempre da noi contestati, mai forniti ufficialmente dal MIUR e da INPS malgrado le nostre richieste, sia a noi lavoratori che a voi parlamentari.

Vi abbiamo tediato con infinite lettere sui costi reali, che tengano conto dei risparmi ottenuti con immissione di giovani docenti al posto degli anziani sessantaquattrenni attuali, che come vi abbiamo spiegato sono solo ormai alcune decine di milioni per gli ultimi lavoratori della scuola nati nel 1952 (circa un migliaio).

Sarebbe impossibile prevedere che nei 32 mila da voi ipotizzati, ci siano 1.000 Quota96 scuola?

Oppure portare il numero a 33 mila la platea della VIII salvaguardia, visto che ci sono risparmi per 34 mila potenziali lavoratori e sarebbe semplice aggiungere mediamente 10 milioni in più per gli anni 2016, 2017 e 1018?

Speriamo che ormai sia chiaro:

  1. che il nostro è un lavoro riconosciuto usurante psichicamente;
  2. non siamo i soli rimasti al lavoro (vedi edili, ferrovieri ecc).

Siamo stufi della solita litania, ”ma voi un lavoro lo avete!”, perché ormai tra noi c’è chi ha  minimo 41 anni di servizio e 64 di età.

Ricordiamo che questa è l’età che le attuali norme prevedono per risolvere le situazioni dei dipendenti privati (art. 15 Legge Fornero).

Si potrebbe rinnovare la richiesta di estensione dell’art.15 a dipendenti pubblici ed autonomi, come già richiesto dall’on. Gnecchi che ha avuto la solita risposta esagerata in numeri e cifre da INPS e R.d.S., per giunta datate al 2014.

Tra l’altro le ultime proposte di legge ruotano sui 41 anni di contributi per i lavoratori precoci ed altre categorie, quota che noi abbiamo ampiamente sforato.

Comitato lavoratori Quota96 scuola                                                                                18 luglio 2016

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