I diritti
Anni fa i poveri erano costretti a rivolgersi con il cappello in mano, con deferenza, ai potenti di turno (principi,conti,onorevoli), per ottenere un lavoro, una casa; avevano bisogno di una raccomandazione.
Tutto quello che il ricco aveva per eredità e per lignaggio al povero veniva concesso come un favore.
Con il tempo qualcuno, insiene ad altri, iniziò a pensare che questo non era giusto, che i diritti non si potevano scambiare come favori.
Si organizzarono e con il tempo cominciarono a conquistare alcuni diritti.
Si erano convinti che questo non sarebbe mai cambiato e si illusero che bastasse fidarsi dei loro dirigenti, ma questi non erano più quelli che i diritti li avevano conquistati.
Accettavano qualsiasi proposta in peggio, l’importante che venisse loro riconosciuto il diritto a trattare al posto di coloro che i diritti avrebbero persi.
Ora tutti si sono convinti che forse quelli non rappresentano nemmeno loro stessi, ma ormai riprendere i diritti non è tanto semplice.
Vogliono convincerti i ricchi che se si torna al tempo passato, chiedendo favori, disponibilità a tutto, i poveri hanno da guadagnare.
La raccomandazione e concedersi ai capi diventa una carta da utilizzare,
Forse è giunto il tempo di ripartire…
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