Il mestiere di tuttologo
L’informazione intelligente è difficile scovarla nei media tradizionali, giornali e TV, escluso rari casi che sono di nicchia.
Ascoltare o vedere sempre le stesse facce è deprimente.
Non c’è trasmissione in cui non appaiono le stesse persone, giornalisti o politici che si rincorrono da una trasmissione all’altra.
Giornalisti accondiscenti, che si rivolgono in modo deferente ai politici della propria area di riferimento, mai che provano a fare una domanda scomoda.
Il dramma è che molti, spesso di cultura, si prestino a questi teatrini.
A qualsiasi dibattito, anche quando si discute degli argomenti più banali trovi gli stessi personaggi, sanno tutto di tutto, ma dicono le più ovvie banalità e vengono pagati anche bene.
Pagato bene perchè non disturbano i signori del vapore.
Fare domande scomode e anche intelligenti non è il loro mestiere.
Trent’anni di attacco alla Cultura sia della “sinistra” che della destra hanno impoverito il paese, in termini di persone intelligenti, che spesso preferiscono andare all’estero per migliori opportunità e da noi i posti migliori vanno ai figli e ai figliastri o amici.
Mancanza di coraggio dei giovani che accettano la precarietà, ai ben pagati tuttologhi corrispondono migliaia di giornalisti precari che devono accettare l’umiliazione di un basso salario, sperando di essere stabilizzati, e in attesa non possono protestare per i loro diritti.
In parte i social network hanno scardinato questo sistema.
Peccato che sono i giovani a frequentarli, la parte più anziana ha come riferimento la TV del dolore, delle chiacchiere inutili, del parlarsi addosso, ci vorrà ancora del tempo affinchè i giovani diventino degli “opinion leaders” per scalzare i vecchi tromboni dei giornali e della politica e cambino la loro condizione e quella di tutti noi.
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