La sublime ignoranza di DS e docenti

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La sublime ignoranza di DS e docenti

14/12/2013 Lavoro Scuola 0
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ARROGANZA E IGNORANZA

Non mi piace ripetermi, perchè diventa noioso e senza senso, ma quando ti trovi costretto a intervenire su problemi di tipo sindacale, non puoi farne a meno.

Il classico caso assurdo, ingestibile e che ti fa perdere tempo.

Scuola del Piemonte, dove le montagne e il clima dovrebbero portare tranquillità e buon vivere per docenti e studenti, ti capita che un DS, ritenendosi il padreterno, infallibile e le cui decisioni non sono discutibili, decide per motivi validi di ridurre l’orario scolastico per un periodo limitato di tempo.

Non lo porta in votazione nel CD, comunica la decisione e tanto basta, che sia non regolare, senza delibera del CD e poi del CI non passa per la testa.

La norma in questo caso prevede che gli studenti perderanno qualche ora del loro studio e i docenti per un periodo limitato faranno qualche ora in meno di lezione.

Succede per i più svariati motivi, si è discusso nei CD di mezza Italia, si è emanata una norma di “interpretazione autentica” di un CCNL, è riportato nell’attuale CCNL, vi sono circolari di varie Direzioni regionali dell’Istruzione Pubblica, sentenze della Corte di Cassazione che hanno sempre scritto che il recupero da parte dei docenti in questo caso non è dovuto.

Dovrebbe finire così, sembra acclarato, ma escono circolari del DS, che “invitano” i docenti al recupero.

Qualcuno fa presente che ci sono sentenze e regolamenti, non serve.

La maggior parte dei docenti, asservita, muta, qualcuno ostile a chi obietta, accetta e subisce.

Ecco perché spesso penso che i docenti avranno DS autoritari, incompetenti, ignoranti delle norme, ma se i docenti subiscono e accettano anche le imposizioni più umilianti, dovrebbero vergognarsi perché sono oltre che più ignoranti dei DS, colpevoli di non sapere difendere diritti che essi hanno conquistato, lottando duramente spesso con i DS che vorrebbero avere più poteri di decisione rispetto agli organi della scuola, in particolare il Collegio docenti, il Consiglio d’Istituto e anche nei rapporti con le RSU.

Ma non finisce qui, si emanano circolari che vietano la permanenza a scuola dei docenti, oltre il proprio orario di servizio, se non previa autorizzazione da richiedere di volta in volta.

Ma vi immaginate una scuola, in cui il docente possa avere voglia di correggere i compiti, di fermarsi a parlare con i colleghi di questioni didattiche, della situazione di qualche studente, di convocare un genitore all’improvviso o nel caso imprevisto di un genitore che si trova a scuola e ti chiede di parlare.

Imprevisto, non è possibile, devi chiedere l’autorizzazione!

Quando ci si trova in situazioni simili, ti sembra impossibile che esistano, eppure spesso sono la normalità.

Nella scuola ci sono “dirigenti” giovani, spesso che di relazioni sindacali e rapporti con il personale non sanno l’abc.

Sono stati formati in corsi di preparazione e in concorsi in cui norme, contratti e regolamenti occupano una minima parte e in cui il chiacchiericcio su scuola digitale, competenze, test e scuola-azienda, con Customer satisfaction, utenti e altre banalità simili hanno preso il sopravvento.

Non è che i DS più vecchi, di altre generazioni, non commettesero errori e non fossero arroganti, ma si ritenevano quasi colleghi, erano umili e ti ascoltavano.

I “giovani” si reputano al di sopra di tutto, gli hanno dato troppo potere i sindacati e adesso i DS ascoltano ed eseguono solo le direttive dell’Amministrazione centrale, di cui sono esecutori fedeli, spesso non essendo nemmeno capaci o competenti, come adesso è di moda dire.

Carissimi docenti è colpa nostra che non abbiamo saputo limitare questa “arroganza”, ma ancora di più perchè stiamo muti e assenti e non ci ribelliamo, stanchi e arrabbiati, ma senza un sussulto di dignità.

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