Merito
E’ diventato un luogo comune che è importante il merito.
Stranamente ne parlano sempre persone che si trovano in posti che non meritano e non sono capaci.
Per nascondere le loro incapacità, nani e ballerine, che si sono prostituiti davanti all’ultimo capetto, sproloquiano dell’importanza del merito.
Ultimamente poi si scopre che stranamente tutti sono arrivati a quei posti, non parliamo di incarichi, non ne sono capaci, in quanto
- fedeli esecutori, proni ai voleri del capo
- cooptati, sapendo che non hanno capacità o esperienza
- figli di papà, arrivati velocemente a cattedre di prestigio
Altri, migliori di loro, hanno preferito perchè non hanno queste caratteristiche spostarsi all’estero.
Il dramma è che i giovani si sentono sfiduciati, non reagiscono a sufficienza e guardano al loro futuro preoccupati, non trovando sponde alle loro esigenze.
Hanno introiettato la sconfitta e non riescono a organizzarsi, anni di individualismo non gli permettono di vedersi come gruppo, di inventarsi nuovi strumenti di lotta per lottare.
La rete funziona, ma il passaggio dai network alla piazza è in salita.
Occorre incazzarsi e rimettere in primo luogo altre parole: che strano forse solidarietà, uguaglianza servirebbero a spazzare questi imbroglioni di raccomandati.
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